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Zaniolo: “All’Entella avevo pensato di smettere col calcio e dedicarmi ad altro”

LaPresse

Il talento giallorosso racconta i momenti più difficili della sua carriera, tra l'addio alla Fiorentina e l'arrivo all'Entella: "Ho pensato di non avere le qualità"

Redazione

In questa stagione ci si aspetta molto soprattutto da Nicolò Zaniolo. Dopo la stagione dell'esplosione un anno fa, cominciata con l'esordio contro il Real Madrid, i tifosi giallorossi attendono con ansia di veder sbocciare definitivamente il talento classe '99. Il percorso di Zaniolo è ancora agli inizi, le sirene di mercato suonano da qualche mese ma lui ha firmato il rinnovo con la Roma. E pensare che solo pochissimi anni fa la sua avventura nel calcio poteva essere già finita: "Nella mia carriera, soprattutto nel settore giovanile, non sono mai stato uno di punta. Non ero visto come uno che doveva arrivare. Quando la Fiorentina mi ha detto che non potevo più restare - ha raccontato Zaniolo nell'anticipazione tratta dall'intervista rilasciata a DAZN nel format 'Piedi Per Terra' -, sono andato all'Entella con la stessa voglia di prima".

Anche con la Virtus le cose non vanno benissimo, fino alla scintilla scoccata per merito del padre: "Lì arrivo a preparazione quasi finita. Dopo quattro partite passate in panchina andai da mio padre in lacrime dicendogli che forse avrei dovuto cambiare sport o dedicarmi ad altro. Ho pensato di non avere le qualità. Mio papà mi disse una cosa che ricorderò sempre: 'Fai l'ultima settimana a mille, così da non avere rimorsi'. Io l'ho fatto, ho giocato contro il Palermo e non sono più uscito".