news as roma

Walter Sabatini, il Ds da oltre 50 milioni di plusvalenze, rimette anche a posto i conti della Roma

(blog.ilsole24ore.com – M. Bellinazzo) Quanto vale il lavoro di Walter Sabatini per la As Roma? Limitandosi a guardare gli ultimi documenti contabili disponibili,

finconsadmin

(blog.ilsole24ore.com - M. Bellinazzo) Quanto vale il lavoro di Walter Sabatini per la As Roma? Limitandosi a guardare gli ultimi documenti contabili disponibili, il bilancio chiuso al 30 giugno 2013 e, soprattutto, la semestrale al 31 dicembre 2013, appena approvata, oltre 50 milioni di euro. Questo spiega l'entusiasmo con cui il presidente del James Pallotta (in attesa di vedere realizzato il "pazzesco" progetto dello stadio di proprietà) ha salutato il fresco rinnovo triennale dell'accordo con il Direttore sportivo fino al 30 giugno 2017.

Calciomercato e plusvalenze. Il parametro più immediato, per qaunto assolutamente parziale, per valutare l'attività di Sabatini, e al di là di quanto si riveleranno proficue le scelte di mercato sui tanti talenti portati nell'orbita del club, resta in effetti quello "contabile". Nelle più recenti campagne acquisti, ascrivibili alle decisioni autonome del Ds, il saldo è stato nettamente positivo. La gestione del parco calciatori ha comportato nel primo semestre 2013 il conseguimento di un surplus pari a 34,1 milioni di euro (contro i 4,9 milioni di euro, al 31 dicembre 2012). In particolare, nella sessione estiva del calciomercato sono state realizzate plusvalenze da cessioni (Lamela, Marquinhos, Osvaldo e Brighi) per 49,8 milioni, che si sommano ai 12,9 milioni di quelle realizzate al 31 dicembre 2012. Nella sessione di gennaio 2014, la Roma si è confermata la vera “regina” del mercato italiano, con una spesa immediata di circa 13 milioni ai quali potrebbero aggiungersene altri 25 milioni (per completare gli acquisti di tutti i calciatori finiti, con diverse formule contrattuali, sotto l’influenza della Magica). A fronte di queste spese però ci sono state entrate per circa 11 milioni.

La semestrale 2013. Plusvalenze che hanno contribuito, in modo determinante, a rimettere in equilibrio i conti giallorossi oltre che a riportare il team ai vertici del calcio italiano con una ragionevole prospettiva di tornare in Champions la prossima stagione. Come dimostrano i dati della semetrale 2013 relativa alla prima parte di questa stagione che si è chiusa con una perdita di 3,3 milioni. Un risultato che migliora il rosso di 26,1 milioni del primo semestre del 2012. Il fatturato operativo, eslcuso il claciomercato, è rimasto stabile a 57 milioni. I ricavi da gare sono stati pari a 10,9 milioni (9,2 nel primo semestre 2012), i proventi da merchandising 3,3 (3), quelli da sponsorizzazioni 6 (6,3) e quelli pubblicitari 4,5 (3,8), mentre dalle tv sono arrivati 30 milioni (29,3). I costi di esercizio sono leggermente saliti da 70,8 a 73,4 milioni. Le spese per il personale del periodo sono state pari a 51,2 milioni, cui si aggiungono 16,2 milioni di ammortamenti. Il margine operativo lordo consolidato (Ebitda, vale a dire il rebdiconto eslcusi interessi, tasse e ammortamenti) perciò, proprio grazie alla gestione dei calciatori, è positivo per 18 milioni (mentre era negativo per 8,2 milioni al 31 dicembre 2012).  Questi risultati dovrebbero spingere il bilancio al 30 giugno 2014 a una perdita, ma molto inferiore rispetto a quella con cui si è chiuso il bilancio stagionale del 2013 (pari a 40 milioni).

Aumento di capitale e nuovi soci. Resta negativa la posizione finanziaria netta del Gruppo As Roma che al 31 dicembre 2013 è pari a -85,6 milioni (di cui 75 con scadenza al 30 giugno 2014). Anche per gestire questa situazione la società si appresta a chiedere ai soci, nell’assemblea convocata per il 1° aprile 2014, un aumento di capitale da 100 milioni (previo annullamento del precedente aumento di capitale sociale deliberato dall'assemblea del 30 gennaio 2012). E chissà che in quella sede, visto che Unicredit dovrebbe restare fuori dall’aumento come concordato lo scorso agosto con la cordata Usa, non possa concretizzarsi l’ingresso dei nuovi soci cinesi.