(di Andrea Corradetti) Muslera, Behrami, Nesta, Kolarov, Pandev, Gattuso, Bacinovic, Ilicic, Pastore, Di Vaio, Hernandez. Tranquilli. Non è la mia formazione del fantacalcio, ma solo ed esclusivamente undici dei tanti campioni portati alla ribalta da colui che Bronzetti ha definito “uno dei migliori talent scout in circolazione”: il futuro d.s giallorosso Walter Sabatini.
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Walter “il mago”: un Talent Scout alla corte della nuova Roma
(di Andrea Corradetti) Muslera, Behrami, Nesta, Kolarov, Pandev, Gattuso, Bacinovic, Ilicic, Pastore, Di Vaio, Hernandez. Tranquilli. Non è la mia formazione del fantacalcio, ma solo ed esclusivamente undici dei tanti campioni portati alla...
Molti non lo sapranno, ma per lui sarà un ritorno. In un passato ormai lontano, il giovane Walter infatti è stato riserva di un certo Bruno Conti. Per lui una sola stagione in giallorosso (1976/1977), prima di trasferirsi al Perugia a causa di qualche diverbio di troppo con Nils Liedholm. Discreta ala destra (per prenderlo dal Varese la Roma battè la concorrenza della Juventus), la sua ascesa agonistica fu fermata soltanto da un gravissimo episodio. Ai tempi del Perugia, infatti, a Sabatini fu erroneamente diagnosticato uno strappo muscolare invece che una ciste. Il risultato? Due anni di dolori e tribune. A salvarlo l’intervento di un luminare francese, che, capito l’errore, rimosse il corpo estraneo, permettendogli il ritorno in campo. Dopo un anno di B al Vicenza, la sua carriera proseguirà poi solamente in C (in ordine Siracusa, Venezia, Parma e Pro Patria).
Ma andiamo al Sabatini che ci interessa, quello ovviamente dirigente. Attaccati gli scarpini al chiodo, a Sabatini bastarono solo due anni per assumere il suo primo incarico. Dopo aver aperto una scuola calcio in collaborazione con il Perugia, sarà proprio la squadra della sua città a volerlo prima come allenatore delle giovanili e poi come responsabile del settore. Lasciato l’incarico nel ’92, a causa di incomprensioni con Gaucci, Sabatini andò poi a ricoprire, insieme a Dossena e Ottaviani, lo stesso ruolo nella Lazio. Nella squadra capitolina restò solamente due anni, il tempo di lanciare due giovani ragazzi di belle speranze che rispondevano ai nomi di Alessandro Nesta e Marco Di Vaio. Ma Sabatini sognava un futuro da direttore sportivo, e Roma, si sa, è una piazza troppo delicata da cui partire. Arrivò la chiamata della Triestina e lo scopritore di talenti non ci pensò un attimo. Biglietto solo andata per Trieste e pedalare. Nella città giuliana verrà ricordato soprattutto per il colpo Zampagna (prelevato dai dilettanti umbri del Pontevecchio, l’ex giocatore di Messina e Atalanta ripagò infatti subito la sua fiducia, rivelandosi un ottimo bomber). Nel 98’ Sabatini si trasferisce all’Arezzo. In coppia fissa con Cosmi, qui i due allestiscono una squadra che dapprima si salva (stagione 1998/1999) e poi, guidata da Fabio Bazzani (altro colpo di Sabatini) giungerà ad un passo dalla B (stagione 1999/2000).
Al di là dei successi personali, in Toscana però Sabatini sarà protagonista di forse una delle poche macchie della sua luccicante carriera. Al centro di uno scandalo che avrebbe visto un giovane ivoriano esser stato prelevato dal suo paese in cambio di promesse mai mantenute, il futuro d.s giallorosso fu infatti indagato per trattazione di baby giocatori: un episodio questo che gli costò prima la squalifica di un anno e mezzo e poi addirittura la radiazione. Per sua fortuna, a causa di un vizio di forma, la radiazione fu tramutata in “soltanto” cinque anni di squalifica e Sabatini poté riprendere, a partire dal 2006, la propria professione.
Protagonista, prima della squalifica, di un’altra breve parentesi a Perugia, fu nuovamente la Lazio a ridargli fiducia. Nella capitale ridiventa subito protagonista, lanciando la squadra biancoceleste a colpi di “scoperte”. I suoi giocatori? Behrami, Cavanda, Kozak, Kolarov, Lichsteiner, Diakitè, Muslera, Radu. Il resto è storia. Scaduto il suo contratto nel 2008, Sabatini passa al Palermo facendo la fortuna di Zamparini. In Sicilia porta per pochi euro talenti del calibro di Pastore e Ilicic, attirando così l’attenzione di Di Benedetto. Walter “il mago” è pronto a tornare in pista. La Roma lo aspetta..
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