news as roma

Vespasiani (speaker Olimpico): “Il momento più emozionante? Il gol di Toni a Roma-Inter”

Continua sul sito dell’AS Roma la rubrica attraverso la quale i tifosi giallorossi potranno conoscere tutti quelli che lavorano a Trigoria, dagli impiegati ai dirigenti.

Redazione

"Continua sul sito dell'AS Roma la rubrica attraverso la quale i tifosi giallorossi potranno conoscere tutti quelli che lavorano a Trigoria, dagli impiegati ai dirigenti.

Oggi è il turno di Matteo Vespasiani, speaker ufficiale dello Stadio Olimpico e giornalista di Roma Channel

1. Quanti anni fa sei entrato a Roma Channel?

""Ho iniziato a collaborare con il canale ad aprile 2004, per poi lavorarci stabilmente durante il ritiro estivo della stagione 2004/2005". 2. Ci parli della tua storia professionale e del tuo percorso lavorativo al canale? "Ho una laurea in Scienze della Comunicazione e attualmente sono un giornalista praticante: a febbraio prossimo sosterrò l’esame da professionista. Con il canale ho inizialmente svolto il ruolo di telecronista del settore giovanile per gli allievi e i giovanissimi. Nel 2007, poi, ho fatto il mio esordio come telecronista per le partite della Primavera. Successivamente ho iniziato a condurre le rubriche e tutti gli studi pre e post partita, mansione che svolgo ancora oggi. La prossima stagione, inoltre, sarà l'ottava da speaker dell’Olimpico durante le partite casalinghe della Roma". 3. Com’è nata l’esperienza da speaker dello Stadio Olimpico? "Era la vigilia della stagione 2005/2006, c’era bisogno di uno speaker e la Società decise di scegliere una figura che lavorasse nel canale. Fu un onore ricevere quella proposta: accettai immediatamente". 4. Il momento più alto da professionista da quando sei alla Roma? "Coincide senza dubbio con la conduzione dello studio da Trigoria per l’ufficializzazione del contratto che ratificò il passaggio di proprietà, ad aprile 2011. Fu una vera e propria maratona, Roma Channel fece uno speciale di oltre cinque ore con collegamenti da Boston: rimasi in diretta fino alle 3 di notte". 5. Il momento più bello della tua vita? "La nascita di mia figlia Ginevra, il 20 aprile: devo dire che Alessandra, la donna della mia vita, mi ha fatto un regalo meraviglioso". 6. Il tuo lavoro è caratterizzato anche da molte interviste: ci racconti qual è stata la più difficile? "Sicuramente quella di Pallotta, a gennaio di quest’anno: molto impegnativa per quanto riguarda la costruzione e la realizzazione, ma è stata senza ombra di dubbio l’intervista più importante della mia vita. Quella più toccante, invece, fu l’intervista a Franco Sensi dopo la Coppa Italia del 2007, mentre attendevamo che la squadra tornasse da Milano: lì realizzai che poteva essere una delle sue ultime apparizioni davanti alle telecamere e ancora oggi mi emoziono a pensarci". 7. Roma Channel è una grande famiglia: ci descrivi in poche parole i conduttori con i quali condividi le tue giornate di lavoro? "Alessandro Spartà, il nostro direttore, è preparato ed esigente, ma ti lascia anche molto spazio di espressione: con lui sono cresciuto moltissimo. Marco Paonessa è il collega con il quale scherzo di più. Con Francesco Vitocolonna e Alessio Di Nicolantonio da anni ci lega un rapporto di grande stima e affetto reciproco. L’unica eccezione che faccio fuori dai conduttori è per Jumà Qaddourah, il nostro producer, che non considero un collega, ma un amico". 8. Con chi vai a prendere il caffè più spesso a Trigoria, al di fuori della redazione del canale? "Sicuramente con gli amici dell’Ufficio Stampa e dell’area digitale: ragazzi splendidi, grandi professionisti e grandi personaggi. Sono indimenticabili i momenti post pranzo, distensivi e simpatici: a loro mi lega un affetto sincero". 9. Il momento più emozionante da speaker dell’Olimpico? "Il 2-1 di Toni all’Inter nella stagione 2009/2010: quella sera ero convinto di aver vinto lo Scudetto, ma il sogno sfumò a Roma-Samp. È stato veramente un momento unico, pur avendo vissuto grandi emozioni durante la Champions disputata nell’era Spalletti. A Roma-Arsenal, per esempio, dopo il gol di Juan annunciai il suo nome tre volte, pratica che è ormai diventata un’abitudine in quasi tutti gli stadi d’Italia. E questo è un piccolo orgoglio personale". 10. Ci racconti un aneddoto divertente che ti è capitato in diretta tv? "Totti che ci prende in giro durante gli “stand up” dell’allenamento è un must. Indimenticabili sono anche le pallonate in diretta tv che ci tirava Luciano Spalletti. Il momento più imbarazzante, però, è stato quando Di Nicolantonio e io iniziammo a ridere in diretta a causa di un fragoroso rumore fuori onda: non riuscivamo più a parlare e lanciammo la pubblicità per la disperazione".