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Vertice a Londra senza Garcia. Il futuro della Roma nelle mani di Pallotta, Sabatini e Baldissoni

E' un incontro dirigenziale dunque la presenza del tecnico non è ritenuta necessaria, come accaduto lo scorso anno. Le linee guida per le strategie in vista della sessione di calciomercato e della prossima stagione Pallotta le discuterà insieme...

Guendalina Galdi

Se ne è parlato perchè è stato lo stesso Rudi Garcia ad aver anticipato data e luogo del vertice dirigenziale di fine stagione. E, sempre nell'ultima conferenza stampa di campionato, ha detto che a questo summit avrebbe partecipato anche lui. Invece non sarà così. Il tecnico giallorosso resterà a Parigi, mentre hanno già raggiunto Londra il CEO Italo Zanzi, il direttore generale Mauro Baldissoni ed il direttore sportivo Walter Sabatini che, ieri, ha pranzato con Garcia. Nessuna novità però, perchè una riunione dirigenziale consuntiva di questo tipo, alla presenza del presidente James Pallotta, si è svolta anche lo scorso anno. E sempre in futuro si ripeterà per tracciare una linea tra la stagione appena conclusa, con bilanci ed evidenziando punti forti e criticità emerse in oltre nove mesi di gare ufficiali, e quella che inizierà tra poco più di due mesi. La presenza di Garcia non è necessaria, molto probabilmente anche perchè Pallotta non deve dirgli addio. Ma le linee guida per le strategie in vista della sessione di calciomercato e della prossima stagione il presidente, che definì Garcia 'il Ferguson della Roma', le discuterà soltanto insieme a Baldissoni, Sabatini e Zanzi. Escluso Garcia, che non avrà voce in capitolo riguardo i piani economico-finanziari del club in vista della prossima stagione e della sessione estiva di calciomercato, dunque, perchè uomo di campo, non dirigente.

UCAN, UN ANNO IN GIALLOROSSO: "GARCIA? UN BUON TECNICO" - "Sei soddisfatto della tua prima stagione in maglia giallorossa?". "E’ un problema quando uno ha troppe cose per la testa. Il mio obiettivo era giocare 15 partite, ma ho visto che era dura avere le stesse motivazioni mentre sono stato in infermeria per 45 giorni. I miei stimoli sono venuti meno per un po’, ma mi sono auto-convinto dicendomi che se non avessi ritrovato le motivazioni, avrei fatto le valigie. So di avere delle qualità, ma per crescere ho bisogno di giocare".

Salih Uçan è a Roma da meno di un anno, ha giocato meno di quanto avrebbe voluto, complici anche gli infortuni, ma non si dà per vinto. "Ora il mio obiettivo è quello di continuare qui", ha dichiarato alla stampa turca il centrocampista che si vede ancora in giallorosso la prossima stagione. Nell'intervista ha provato a spiegare perchè la Roma non ha combattuto per il titolo per tutto l'arco della stagione: "Abbiamo avuto un sacco di infortuni, oltre al fatto che Gervinho e Keita sono partiti per la Coppa d’Africa e naturalmente sono tornati stanchi. Ci sono state varie gare in cui sono scesi in campo giocatori adattati in determinati ruoli e non siamo riusciti a restare attaccati alla Juventus a causa di diversi pareggi consecutivi - l'analisi del turco -. Dopo la pausa natalizia eravamo ad un punto dalla Juve, poi i bianconeri sono scappati via". Infatti il resto è storia nota. I buoni propositi per l'anno prossimo non gli mancano ed Uçan è sicuro anche che Garcia sia l'allenatore giusto per la Roma: "Rudi ha una buona comunicazione con i giocatori. Lui solitamente è una persona allegra, ma è duro quando le cose non vanno bene - ha ammesso -. A volte, quando arriva quel momento, comincia il discorso in maniera molto severa, ma poi scherza e conclude con una risata. Quando ci dice 'divertiamoci oggi in allenamento', poi noi ci alleniamo meglio. Ad esempio, a volte la squadra è stanca dopo un match difficile e ci basta svolgere un allenamento divertente il giorno dopo per recuperare bene. Penso che il tecnico francese sia un buon allenatore. I giocatori capiscono la psicologia". Non poteva mancare qualche parola sui senatori dello spogliatoio: "Francesco Totti è una persona molto umana ed è uno di poche parole. Daniele De Rossi, invece, è uno che parla di più ai giovani. Anche Morgan De Sanctis è uno attivo, infatti spesso organizza delle cene per riunire il gruppo. Totti è solo un po’ più tranquillo rispetto ad altri. De Rossi e De Sanctis sono come fratelli maggiori", e sulle emozioni che solo il derby di Roma può regalare: "E’ stato bello giocare i derby contro il Galatasaray, ma naturalmente ora vorrei giocarli anche qui. Tutti gli appassionati di calcio dovrebbero venire a vederlo. A Roma condividiamo lo stadio con la Lazio, e nell’ultimo derby Mapou ed Iturbe hanno segnato e si sono messi a correre verso la curva. E’ stata una sensazione bellissima vedere e sentire i tifosi felici. Non c’è nulla di simile in Turchia".