Nico Lopez parla alla Gazzetta dello Sport, l'arrivo in Italia non fu dei più semplici: "Il mio agente, Pablo Bentancur, mi prospettò l’ipotesi del trasferimento in Italia e assieme ai miei genitori, Alejandro e Monica, decisi di lasciare l’Uruguay. C’è stato un gran casino…. Il Nacional fece anche partire delle denunce per rapimento ma è andata bene e a 18 anni ho potuto firmare per la Roma. Non me ne pento. È stata un’esperienza incredibile: sono rimasto chiuso in un albergo per un mese, guardavo la tv e mi allenavo aspettando la chiamata per il contratto"
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Verona, Lopez: “Che casino per andare alla Roma! Voglio arrivare al top, ma nessun paragone con Iturbe”
"Il Nacional fece anche partire delle denunce per rapimento ma è andata bene e a 18 anni ho potuto firmare per la Roma. Non me ne pento. È stata un’esperienza incredibile"
Sulle scelte tattiche Nico Lopez rifiuta il paragone con Iturbe: "Mandorlini mi chiede di attaccare e di rientrare, vuole che dia una mano dietro e per me è un sacrificio enorme. Ma ha ragione lui, devo giocare di più per la squadra. Con Iturbe abbiamo caratteristiche completamente diverse, quindi è un paragone che non regge. Ha un grande talento, spero di arrivare anche io presto al top: voglio salire in alto, ho fame e questa è un’annata importante".
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