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Una Roma tricolore: da Mancio-Spina-Pelle al jolly Cristante, la colonna portante parla italiano

LaPresse

In rosa sono molti i giocatori nel giro della Nazionale e tutti stanno facendo la differenza in campionato: con loro si può inseguire l'obiettivo Champions

Claudia Belli

Guida portoghese ma con l’anima italiana: la Roma di Fonseca è a tinte azzurre. Partendo dai titolarissimi Mancini, Spinazzola e Pellegrini, passando per il Jolly Cristante ed El Shaarawy, l'arma in più arrivata dal mercato. Tutti i calciatori, infatti, sono stabilmente nel giro della Nazionale di Mancini e ora prendono per mano la squadra. Nonostante il vortice abbattutosi su Trigoria qualche settimana fa, la Roma è attualmente al terzo posto in classifica e in piena corsa Champions. Anche i tifosi sono tornati al fianco del club e ci credono: "Nulla è perduto", recita lo striscione esposto ieri sera.

La spina dorsale: Mancini-Spinazzola-Pellegrini

"La partita con la Juve ci ha fatto rosicare, perché abbiamo giocato bene ma non abbiamo raccolto niente". Parola di Gianluca Mancini, che nel pre gara di Roma-Udinese aveva giurato di essere "pronto per dare battaglia". E così è stato. Il centrale numero 23, dopo essere cresciuto nella passata stagione sotto l'ala di Smalling, è diventato il punto di riferimento della difesa. Quest'anno mette in campo grinta e cuore e, oltre ad essere efficace nel reparto arretrato, e propositivo anche in attacco. Nelle ultime partite, infatti, Mancini sale molto e lo dimostrano anche i numeri: ha trovato ben 3 gol - di cui due decisivi - tutti di testa (e in casa) e un assist proprio contro l'Udinese sulla prima rete di Veretout. Spinazzola, dopo lo scambio saltato con l'Inter, è ora imprescindibile. In campionato, infatti, ogni volta che era a disposizione, è sempre stato utilizzato dal primo minuto, per un totale di 19 gare giocate su 22. Nelle restanti tre è stato out per un infortunio al bicipite femorale. In campionato ha il 60% di successo nei contrasti, mentre l'81% nei passaggi. Preciso e anche d'effetto, visto che la maggior parte delle azioni d'attacco della Roma partono proprio dalla sua fascia, in un binomio letale con Mkhitaryan. Anche Pellegrini è tornato nel cuore dei tifosi: vista la poca scelta in attacco, e le condizioni non ottimali di Pedro, è stato schierato in 12 occasioni (su 21 partite giocate) da trequartista, dove ha trovato ben 4 gol e 4 assist. A conferma che è questa la posizione che più gli si addice e più lo fa brillare. Da centrocampista, poi, ha aggiunto al bottino un'altra marcatura e altri due assist. L’ultima rete è arrivata contro lo Spezia, con un gol allo scadere che ha salvato Fonseca e lo ha eletto di diritto anche tra i trascinatori emotivi di questa Roma. In quell'occasione ha anche indossato la fascia da capitano che, dopo la lite tra il portoghese e Dzeko, è passata ufficialmente sul suo braccio. La 'benedizione' l'ha avuta, oltre che da Totti nel giorno del suo addio, anche da De Rossi poco tempo fa. L'ex numero 16 giallorosso lo ha lodato così: “Pellegrini sta facendo quel salto di qualità che gli si chiedeva. Si sta ritagliando uno spazio da leader”. 

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Le armi in più: Cristante ed El Shaarawy

Un altro Azzurro in rosa è Cristante. Con le impressionanti prestazioni di qualità di Villar, che nel giro di poche settimane si è preso di diritto il posto da titolare a centrocampo, il numero 4 giallorosso è stato retrocesso a riserva, dopo che Pellegrini è stato avanzato sulla trequarti. Ma in molte occasioni è stato chiamato dal primo minuto anche se non nel suo ruolo naturale. In campionato ha giocato, infatti, ben 7 volte in difesa, l'ultima proprio contro l'Udinese. Cristante si è sempre fatto trovare pronto, dimostrandosi un vero Jolly per Fonseca, soprattutto ora che Smalling non è al 100%. Curiosità: tutte le volte in cui la Roma ha mantenuto inviolata la porta in campionato, Cristante ha giocato da titolare o subentrato e spesso anche come difensore. Di recente l'ex Atalanta è diventato papà di due gemelle, Aurora e Victoria. Così come il numero 4 giallorosso, sono genitori anche Mancini (papà di Ginevra), Pellegrini (padre di Camilla e in attesa di Thomas) e Spinazzola (papà di Mattia e in attesa di Sofia). Oltre al fattore campo, sono tutti ragazzi giovani che sono molto legati fra di loro. Maturi sia nella vita privata che nel lavoro, Fonseca gli dà piena fiducia vista la loro forza nel poter superare tutte le prove, anche quelle più difficili. Come quella di Gianluca, che ha combattuto accanto alla figlia Ginevra nata prematura di due settimane. E nonostante questo, è sempre stato un professionista esemplare in campo. Oltre a loro, c'è un altro Azzurro che invece non ha ancora mai giocato, o almeno in questa seconda esperienza alla Roma: è El Shaarawy, ancora non al meglio delle condizioni fisiche. Contro i friulani però ha strappato a Fonseca la prima convocazione, ed è solo questione di tempo prima di vederlo all'opera. Ha lasciato la Capitale nel 2019 dopo aver chiuso la stagione in doppia cifra: in un girone di ritorno in cui bisognerà dare tutto, è lui l'arma in più.