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Una Roma dai due volti cade in casa contro il Bologna

(di Daniele Scasseddu) – Il giorno dopo la sconfitta è ancora più amara. Assurdo, inspiegabile quello che è successo all’Olimpico.

Redazione

(di Daniele Scasseddu) – Il giorno dopo la sconfitta è ancora più amara. Assurdo, inspiegabile quello che è successo all’Olimpico.Venti minuti di black-out, venti minuti di follia in cui la Roma ha dilapidato tre punti importanti, contro un Bologna che ha vinto senza neppure volerlo. E’ difficile trovare le ragioni, com’è difficile trovare delle attenuanti; sarà importante ripartire già da domenica prossima contro la Sampdoria.

CHE FOLLIA! – Assurdo! Ma chiedersi che cosa sia successo è legittimo. Anche perché dall’entusiasmo dei quasi cinquantamila all’Olimpico si passa in fretta ai fischi di un pubblico deluso per la Roma ribaltata dal Bologna in una ripresa da incubo. Vedere la squadra di Zeman che si sgonfia è una brutta sensazione. Perché quando il fisico non regge l’impatto di una partita intera, allora è inutile andare a cercare i motivi delle crepe tattiche. Senza gambe, la testa non basta.Sbagliare posizioni e movimenti è la conseguenza fatale. Ne approfitta Pioli che vince per la prima volta contro i giallorossi, al settimo tentativo, e conquista anche i primi punti, tre tutti insieme, in questo torneo. Aspettando il recupero per completare l’opera in modo rocambolesco e far conoscere la sconfitta più incredibile al collega di Praga che comunque accetta il verdetto.

Senza fare troppe storie nè cercare giustificazioni. Dal2 a 0 al 2 a 3, niente da dire.L’analisi della gara, però, fa trovare qualche differenza. In passato le squadre di Zeman avevano spesso preso gol per un peccato di «eccesso»: la squadra attaccava anche quando era in vantaggio e prendeva i contropiedi avversari. Ieri i tre gol sono venuti a difesa schierata. Zeman è stato caustico: «Il primo in tre contro Gilardino, lasciando crossare un avversario indisturbato; il secondo perché non siamo stati aggressivi né sul pallone né con lo spazio; il terzo con un autoscontro (tra Stekelenburg e Burdisso; ndr)». Gli errori individuali sono stati chiari. Per chi scrive, però, è stato un grave errore anche il doppio cambio che, al 24’ della ripresa, ha spento la luce: Nico Lopez per Lamela e Marquinho per Pjanic. I nuovi non sono assolutamente entrati in partita e soprattutto Marquinho è stato deleterio: Zeman lo ha schierato a sinistra, spostando Florenzi a destra, e su quella fascia il Bologna ha costruito le azioni di tutti e tre i gol.

Pioli, al settimo cielo per i primi tre punti in classifica, ha spiegato molto bene: «La Roma è stata fenomenale per 20’,ma noi non ci siamo arresi. Sapevo che Totti non avrebbe seguito il nostro terzino sinistro e così, nella ripresa, abbiamo cercato di sfondare da quella parte». La condizione ancora imperfetta di Balzaretti e la distrazione tattica di Marquinho hanno fatto il resto. La Roma non ha ancora una sua dimensione. In tre partite ha già esaurito i risultati possibili: pareggio con il Catania, vittoria con l’Inter, sconfitta con il Bologna. È ancora un cantiere aperto e ieri sono sicuramente mancati Osvaldo e De Rossi, cioè due uomini di grande carattere. Una squadra un po’ più esperta non avrebbe mai concesso al Bologna, dopo il 2-1 di Gilardino, di ripresentarsi in attacco dopo pochi secondi e di pareggiare i conti. È questo che ha portato Zeman a dire a fine gara che la Roma «è una squadra giovane. A parte Totti sono tutti di 20 anni e poco più a centrocampo e attacco. Si devono abituare, devono avere esperienza. Non sono abituati ancora a vincere»? Se così fosse sarebbe grave, perché a Roma il tempo per crescere con tranquillità è sempre poco.

DISASTRO PIRIS – Nelle due apparizioni precedenti i mugugni erano stati tanti: Ivan Piris sembra non essere pronto né per il campionato italiano né per il gioco di Zeman. Già dopo la prima partita, quella pareggiata all’Olimpico con il Catania. Piris? Da rivedere, avevano pensato in molti. Poi c’è stata la trasferta di Milano, in casa dell’Inter, dove nella fantastica prestazione generale gli unici appunti erano stati mossi nei confronti dell’esterno paraguaiano, non apparso sicurissimo. Eppure l’impegno non è mai mancato, tanto che Piris è riuscito a fare vedere anche qualcosa di buono. Ieri per esempio, quando in un paio di occasioni ha chiuso bene gli attacchi del Bologna, seguendo attentamente i tempi delle diagonali. Eppure anche contro il Bologna, Piris ha avuto modo di far parlare di sé. In maniera decisa, stavolta. C’era lui nella zona del pallone in due dei tre gol del Bologna. C’era, ma non si è visto. Dopo Gomez del Catania e l’attacco dell’Inter quindi, anche contro Gilardino e Diamanti è andata male.

Sul gol dell’1-2 Piris era vicino al centravanti rossoblù, per la verità insieme a Burdisso. In un’occasione del genere si salta in direzione del pallone, tentando di disturbare il più possibile l’attaccante avversario. Niente: Piris non ha opposto il minimo ostacolo. Poi, dopo pochi secondi, si è trovato superato da una combinazione degli attaccanti del Bologna: imbambolato in mezzo all’area, davanti a Stekelenburg, incapace di opporre la minima resistenza. C’è anche una buona dose di sfortuna negli svarioni di Piris.Ma conta poco: da ieri pomeriggio il nome del paraguaiano è finito sul banco degli imputati. Nel momento di difficoltà però, in soccorso di Piris arrivano i compagni. Due difensori, che insieme all’esterno hanno partecipato al crollo casalingo contro il Bologna. Prima tocca a Burdisso, vicino a Piris nell’azione del primo gol di Gilardino prima di combinare la frittata finale: «Piris? Deve continuare con lo stesso atteggiamento. Se abbiamo sbagliato abbiamo sbagliato tutti, lui ha avuto la sfortuna di sbagliare sui gol subiti. Abbiamo tanti giovani dal grande talento e tutti vogliamo portare la Roma a vincere qualcosa. Ora guardiamo avanti» . Poi, è il turno di Balzaretti: «No, Piris non è responsabile, non è una questione di singoli. Lui sta lavorando benissimo, ha avuto sfortuna nel secondo gol ma assolutamente non va colpevolizzato» .

A questo punto il primo bilancio parla di un Piris ancora non in grado di fornire un buon contributo alla Roma, né in fase offensiva né in quella difensiva. Sabatini e Zeman, però, hanno dimostrato di credere nel ragazzo. Ieri tra i due c’era disaccordo: il ds ha detto che Piris «ha responsabilità sul secondo gol» , mentre l’allenatore gli ha contestato il primo, parlando di «posizione sbagliata» . Zeman però ha anche detto che la prima parte del paraguaiano lo aveva soddisfatto. Mentre fa bene il ds Sabatini a dire che «il giudizio generale su Piris arriverà più avanti» .

SI SALVA LAMELA – Almeno lui stavolta non tradisce: Erik Lamela ha risposto presente mettendo in campo una buona prestazione condita anche da un ottimo goal, tant’è che molti uscendo dallo stadio hanno avuto il dubbio se la sostituzione dell’argentino per Nico Lopez fosse stata davvero azzeccata. Lamela è stato rimpianto, dunque, e non rimproverato, proprio nella partita in cui era obbligato a convincere Zeman. Con Osvaldo squalificato e Destro spostato nella posizione di centravanti, ha sfruttato l’occasione quasi decisiva per il suo futuro nella Roma, nonostante le difficoltà di applicazione al ruolo di esterno. Se c’è una notizia incoraggiante in una domenica tanto brutta, è proprio questa. Lamela non ha più l’aria del ventenne incavolato con il mondo, è un ragazzo che ha trasmesso vitalità e prospettive. Dopo due o tre errori iniziali, di movimento e di misura, si è meritato anche gli applausi del suo mentore Sabatini. Al di là del gol, che è il quinto in serie A e il settimo da quando è arrivato a Trigoria. «Erik ha fatto una buonissima partita - ha detto il ds Sabatin– prepotente come dovrebbe succedere tutte le domeniche. Adesso speriamo che acquisisca continuità» . La speranza è “interessata” perché Sabatini, che l’ha voluto a ogni costo a Roma, ha minacciato di dimettersi in caso di fallimento di Lamela. Da ieri, forse, è partita una grande storia.

DE ROSSI PUNTA LA SAMP - In silenzio, procede spedito il recupero di Daniele De Rossi, infortunatosi con la Nazionale nella gara delle qualificazioni ai Mondiali contro la Bulgaria. La lesione di primo grado al bicipite femorale destro è in via di guarigione e in settimana il calciatore sarà sottoposto a nuovi esami strumentali. Se questi evidenzieranno i miglioramenti che lo staff medico si attende e spera, non è escluso che De Rossi possa anticipare il suo rientro nella gara infrasettimanale contro la Sampdoria