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Un mese di Gasp, giorno più giorno meno; dodici alla prima con il Bologna, quando tutto, o quasi, avrà preso forma; una ventina alla fine di questo mercato che corre lento, con qualche idea e pochi soldi. Come scrive Alessandro Angeloni su Il Messaggero, la Roma è lì, in mezzo a tutti questi bivi. Dove vogliamo andare? ripete spesso l'allenatore. Il punto è quello. Dipende dal grosso obiettivo, se lo si vuole vedere più o meno immediato. Gasp ha ambizione, deve e vuole riportare la Roma in Champions, ma sa che non bastano le idee. Mancano alcuni pezzi e sono assenti pure quelli che si hanno in casa, vedi Dybala e Pellegrini. Ma poi manca l'attaccante, la tanto ambita punta esterna, di qualità, quella dall'uno contro uno. Dovbyk cresce ma è ancora un po' indietro, soprattutto deve incastrarsi nei meccanismi proposti dall'allenatore; Ferguson era partito bene, poi ha accusato un po' di fatica, qualche problemino mu- scolare e ha rallentato l'inserimento e la crescita. Funziona alla grande, invece, Soulé, cresciuto tecnicamente e come mentalità. A completamento della rosa offensiva, ci sono Baldanzi ed El Shaarawy, che dovranno essere utili, magari partendo dalla panchina. I nuovi si stanno inserendo, Gasp è rimasto colpito da El Aynaoui e da Ghilardi, quest'ultimo dovrà essere subito utile contro il Bologna, visto che Celik è squalificato. In mezzo, a disposizione c'è anche Pisilli, che ha bisogno di fare il grande salto. Il grande salto si attende da Wesley, apparso ancora spaesato. Sia da un punto di vista tattico sia sotto l'aspetto tecnico, che dovrebbe essere il suo forte. La difesa non è ancora formata, l'allenatore aspetta Ziolkowski e possibilmente un altro che possa sostituire il partente Kumbulla e sulle fasce, c'è assoluta necessità di un vice Angeliño.
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