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Un anno da Zalewski: dall’Europeo in tv alla realtà Qatar. E ora rivuole la Roma

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Ormai l’esterno sinistro scoperto da Boniek e Bruno Conti è diventato un punto fermo della Nazionale come dimostrano i 90’ giocati in amichevole contro il Galles

Francesco Balzani

Qatar, meta di viaggi più o meno affascinanti. Ma sopratutto, quest’anno, destinazione agognata da ogni calciatore del mondo perché è qui che si gioca il primo Mondiale invernale della storia. Nella Roma (causa blocco azzurro a casa) sono in pochi ad avere la valigia dentro l’armadio, pronta a essere sbattuta sul letto tra entusiasmo ed emozione. Ci sono Dybala e Rui Patricio, dovrebbero esserci Abraham e Vina, ci spera Ibanez. E poi c’è Nicola Zalewski. Sì perché ormai l’esterno sinistro scoperto da Boniek e Bruno Conti è diventato un punto fermo della Nazionale come dimostrano i 90’ giocati in amichevole contro il Galles. Davanti a lui un certo Lewandowski, al fianco Zielinski, dietro Kiwior di cui si parla in ottica Roma. Il polacco è tornato al top dopo l’infortunio muscolare che l’ha tenuto ai box un paio di settimane. Ora vuole riprendersi un posto in squadra. Che sia a destra, a sinistra oppure al centro. Come fa più di un politico.

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Zalewski, un anno di emozioni tra Polonia, Tirana e il saluto al papà

In 400 giorni, soprattutto di questi tempi, può cambiare il destino del mondo. In 400 giorni (e pochissimi più) è cambiato il destino di un ragazzo nato a Tivoli, col cognome chiaramente polacco e con dei mezzi tecnici che tutti a Trigoria definivano “fuori dal comune”. Zalewski nel luglio scorso si guardava gli Europei da casa. Aveva una sola presenza in serie A e cercava di rubare con gli occhi qualsiasi cosa avesse a che fare con un pallone. Per lui si parlava di prestiti e di un futuro da trequartista talentuoso. Nel frattempo Spinazzola stava giocando le migliori partite delle sua carriera con la maglia azzurra. Per lui si parlava di Real Madrid e Psg, nessuno in quel momento metteva minimamente in discussione la sua titolarità nella Roma. Poi il crack e le celebrazioni con tanto di encomio di Mattarella e Draghi dopo la vittoria dell’Europeo.

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Nel frattempo Mourinho si dannava l’anima. Zalewski era lì, nel gruppo insieme ad altri giovani. Ma lo Special One gli aveva già riservato un’occhiata speciale. Nel momento di spiccare il primo volo, proprio un anno fa, gli è capitata una di quelle tragedie che spezzano il fiato soprattutto a un ragazzo di 20 anni. La morte del papà definito “maestro” dallo stesso Nicola nel suo ricordo di qualche ora fa. Mou gli ha regalato la gioia di entrare in un derby, poi Nicola è finito in ombra e di certo non è stato aiutato da pseudo-amici sui social. Il 19 febbraio ecco che la carriera di Zalewski cambia. Mourinho stufo degli errori di Vina lo manda in campo come terzino sinistro. Proprio al posto di Spinazzola. Da quel momento il polacco non lascerà più il campo: 13 gare di fila in campionato e gli assoli in Conference. La Polonia lo chiama, la Roma allontana ogni possibile voce di mercato. Nel frattempo è tornato Spina e Zalewski è rifinito in panchina. L’obiettivo però è chiaro: stupire ancora. Fino al Qatar, e oltre.