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Ultrà neutralizzati, tam tam sui social: ci perquisiscono

Tra perquisizioni e controlli a tappeto delle forze di polizia si è svolta la vigilia di un derby piena di tensioni dove lo spirito della protesta ha svolto un ruolo da protagonista

Redazione

Perquisizioni di notte e di giorno, controlli nei bar e nei pub attorno allo stadio Olimpico. Gli "ospiti" europei seguiti e identificati nei tour alcolici in centro dove alcuni sono stati portati in commissariato e multati, mentre altri venivano riaccompagnati in albergo e poi scortati all’aeroporto. Dalle colonne de Il Corriere della Sera si fa notare come la tensione per un derby annunciato ad alto rischio si è spenta con il passare delle ore. In mezza giornata le forze dell'ordine hanno neutralizzato qualsiasi potenziale minaccia di incidenti. Le curve deserte  hanno fatto il resto. Fin dalle prime ore della mattinata sui social network è partito il tam tam delle perquisizioni domiciliari: un duro colpo che ha chiuso in anticipo qualsiasi intenzione di creare disordini.

Il bilancio è stato così di cinque tifosi denunciati per possesso di coltello, bomboni e fumogeni (trovati nelle loro abitazioni) e altrettanti daspo. Multe per una decina di ultrà inglesi e norvegesi che, sabato notte, facevano la spola da un locale all’altro in centro.  Da uno dei locali sul lungotevere, subito dopo il 2-0 siglato dalla Roma, sono partiti cori contro il prefetto Franco Gabrielli, considerato dagli ultrà l’ideatore della divisione delle curve. Proteste contenute e tanta festa per la vittoria, invece, ai campi sportivi di via Vincenzo Bona, a Tor Cervara, dove decine di romanisti si sono dati appuntamento per seguire la stracittadina su un maxi schermo affittato dalla curva Sud. Con i tifosi tante famiglie a supportare la protesta di chi chiede rispetto per il mondo del tifo.