Siamo arrivati al punto che gli assenti hanno sempre ragione, e ciò non è buona cosa. Se nascono rimpianti perché non scendono in campo i vari Merkel, Bruno Fernandes, Maicosuel, Widmer, Nico Lopez, allora c’è davvero qualcosa che non va nell’intera ossatura della squadra disegnata da Francesco Guidolin.
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Udinese, nessuno stravolgimento contro la Roma
Siamo arrivati al punto che gli assenti hanno sempre ragione, e ciò non è buona cosa. Se nascono rimpianti perché non scendono in campo i vari Merkel, Bruno Fernandes, Maicosuel, Widmer, Nico Lopez, allora c’è davvero qualcosa che non va...
Non può essere che una squadra costruita in estate con senno possa diventare tutto d’un colpo brocca. Non è pensabile che giocatori esperti (benché ne dica il tecnico tutti hanno già partite, anche internazionali ,allse spalle), possano di punto in bianco diventare mediocri.
La questione è quindi ampia, l’Udinese fino ad oggi ha raccolto 10 punti. Però sei dei quali (Genoa e Cagliari) sono arrivati anche grazie a punizioni beffarde (deviazioni più o meno evidenti), che hanno concesso a Totò di alzare la sua media reti, decisamente bassa.
Senza quei sei punti ora l’Udinese, con due pareggi, avrebbe 6 punti, una miseria. I se e i ma nel calcio contano come una zucca a Ferragosto, ma è indubbio che la squadra gioca male e questi dati servono a evidenziare proprio questo aspetto.
Ora inizia un ciclo di ferro (anzi è cominciato a Milano) e se qualche giocatore pensa che può rimediare sempre in casa alle disfatte in trasferta, capirà che si sbaglia.
La Roma che domenica arriva a Udine è una belva, affamata, elegante, una lupa in cerca di prede. Mancheranno Totti e Gervinho, ma non inganni questo dato. La squadra di Garcia, a differenza dell’Udinese è una compagine che ha bene in mente i propri traguardi.
I bianconeri, per ora, al di là dei quaranta punti di rito non hanno mai manifestato ambizioni, e una squadra senza umana voglia di stupire è una squadra dedita alla mera sopravvivenza. Non ci si faccia ingannare dallo scorso campionato: senza lo sprint finale arrivato con una buona congiunzione astrale, appare identico a quello attuale. Povero di emozioni, povero di gioco, basato sulla verve di Di Natale, che oggi però ha un anno in più e, forse, qualche motivazione in meno.
Sì, perché anche se il capitano vuole il Mondiale, Prandelli sembra non volere lui. Questione anagrafica, questione di sponsor, d’accordo, ma intanto la motivazione per eccellenza sta svanendo. Il tutto mentre Totti viene spinto a furor di media. Il giallorosso non ci sarà nella sfida diretta, ma - come detto - la Roma non è solo lui, mentre l’Udinese è Di Natale.
Domenica Guidolin non farà rivoluzioni. Chi si attende questo si sbaglia e non conosce il tecnico di Castelfranco. Il 3-5-1-1 è il suo dogma, il modulo che , bene o male, ha regalato tre qualificazioni in Europa negli ultimi tre anni. Giocherà Muriel accanto a Totò, anche se i due, sempre per il tecnico, non sono compatibili. Anche se, analizzando le cose, quando hanno giocato in coppia sono rrivate 7 vittorie. Oggi i due non stanno bene sia mentalmente sia fisicamente, ma alternative Guidolin non ne prende in considerazione.
Così anche in mezzo i 5 che argineranno i tre della Roma (sperando che la superiorità numerica sia anche qualitativa) sono Basta, Pinzi, Allan, Lazzari e G. Silva. Proprio Lazzari è nell’occhio del ciclone: ai tifosi non piace, ma Guidolin sostiene che è l’unico a poter dare gioco in mezzo.
Dietro Heurtaux, Danilo e Naldo. Non ci sono alternative ad oggi. Però, chissà, entro domenica potrebbe satar fuori qualcosa.
(udineseblog.it)
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