La panchina di Stefano Colantuono è più in bilico che mai: domani il tecnico dell'Udinese si giocherà il tutto per tutto nella sfida contro la Roma di Luciano Spalletti. Il tecnico dei friulani è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia del match per rispondere alle domande dei cronisti. Queste le sue parole:
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Udinese, Colantuono: “Dieci partite per trovare i punti salvezza”
Le parole del tecnico dei friulani in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Roma di Spalletti "Pecchiamo troppo di mancanza di continuità"
Dopo Frosinone, la squadra si rende conto che sta rischiando?
"Domani ci dobbiamo attrezzare per fare la partita perfetta, non possiamo guardare chi sarà l'avversario, dobbiamo fare punti che per noi sono la cosa principale. Ci siamo allenati negli altri campi perchè il centrale è mollo, un po' pesantuccio, taglia un po' le gambe. Non ci siamo nascosti. Non c'è nulla da nascondere. Dobbiamo pensare a salvarci e farlo il prima possibile".
Difesa a 3 o a 4?
"Vediamo. Non possiamo cambiare ogni domenica, abbiamo preso una strada e proseguiamo su quella. Heurtaux può giocare a destra, ma anche Widmer".
“Non parliamo delle partite precedenti, oggi pensiamo alla Roma. Io le giustificazioni ai giocatori non le ho mai date. Abbiamo il difetto che non diamo continuità. Ora in dieci partite dobbiamo fare i punti necessari per salvarci poi faremo le considerazioni giuste per la stagione”
Che dice della decisione dei tifosi di entrare 15 minuti dopo?
“L’aiuto della gente è sempre determinante per la squadra, però rispettiamo la loro decisione”
Perché c’è sempre un calo psicologico in partita?
“A volte abbiamo ribaltato il risultato anche quando stavamo sotto. Ora dobbiamo pensare solo a fare punti. A partire dalla Roma dobbiamo attrezzarci per fare punti e venire fuori da questa situazione”
E’ stata una settimana nella quale si è parlato di ultima spiaggia per lei…
"E’ dal girone di andata che si parla adesso, ma è un argomento che non mi scalfisce. Io sono conecntrato sulla partita. Il destino lo decide la società non i giornali”
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