(Di Andrea Corradetti) Nella vigilia del giorno cristianamente più sacro, ecco arrivare l’ennesimo capitolo di quella che sembra essere una stagione sempre più deludente.
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Tutti sotto esame. Contro l’Udinese ritorna Borini?
(Di Andrea Corradetti) Nella vigilia del giorno cristianamente più sacro, ecco arrivare l’ennesimo capitolo di quella che sembra essere una stagione sempre più deludente.
Un’altra sconfitta. La dodicesima. In un campo stavolta dove in ottantacinque anni di storia mai la Roma aveva perso. Perché se è vero, da un lato, che in fondo in fondo qualcosa di buono effettivamente c’è stato, le macchie indelebili targate Luis Enrique quest’anno ormai sembrano aver superato veramente ogni limite. Un Luis Enrique, ieri pomeriggio, che per la prima volta è apparso attonito, autore addirittura di un gesto che difficilmente troverà spiegazione. Nessun giocatore sostituito, come a dire “in campo fino al termine della partita, da questa figuraccia non scappa nessuno”. Un atteggiamento questo totalmente in contrasto con quello che il tecnico asturiano ha dichiarato poi al termine della partita: Siamo tutti delusi. Io, la società, i giocatori. Ci dispiace per la nostra gente, ma sarebbe ingiusto dopo una sconfitta di questo genere parlare solamente dei calciatori. Mi prendo io tutta la responsabilità della situazione e continuerò a lavorare quotidianamente per capire ciò che non funziona”. A chi ha parlato di possibili dimissioni l’ex Barcellona ha invece replicato: “Non mi è passato mai per la testa di andarmene via. Qua sto benissimo. È stata sicuramente una sconfitta brutta, pesante, ma io non mollo. Nonostante i risultati altalenanti siamo ancora lì, a competere per l’Europa che conta. Mancano ancora sette partite e c’è grande equilibrio. Può succedere ancora di tutto. Proviamo adesso a battere l’Udinese: un esame per noi sicuramente decisivo» . Improvvisamente, però, quando meno te l’aspetti, ecco arrivare il colpo di scena. «Dopo l’1-0 per noi è stato quasi impossibile recuperare la partita. Ero ancora fiducioso ma assorbire il colpo psicologico del primo gol è stato veramente difficile. Beh, niente male per un allenatore che si vanta dell’aiuto di un mental coach.
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"IL DISAPPUNTO DELLA DIRIGENZA – Di tutto un altro tono le voci invece dei due demiurghi artefici della fragile creatura giallorossa. Entrambi scuri in volto, sia Sabatini che Baldini infatti hanno esternato tutto il loro malcontento al termine della disfatta del “Via del Mare”. “Il punto più basso della stagione – ha sbottato il d.s giallorosso – La posizione di Luis Enrique sicuramente non si discute sono più io in discussione che lui. Se la sua conferma dipende dalla qualificazione in Champions League? È quasi irriverente pensare alla Champions, ora come ora. Non siamo stati in grado di affrontare la partita. Da domani dovremo ripartire. A rischiare la conferma però sarebbero soprattutto i giocatori, “dovremo fare le nostre riflessioni per capire come intervenire”. Un leitmotiv questo replicato anche da Franco Baldini. “Forse abbiamo sopravvalutato alcuni giocatori dal punto di vista caratteriale. Oggi abbiamo avuto un approccio totalmente sbagliato alla gara e, se non viene fatto con la carica agonistica necessaria, questo gioco lo paghi. Si parla sempre della difesa, ma questa squadra dovrebbe difendere partendo dall’attacco. Nel primo tempo il pressing non c’è stato. In sintesi, togliendo i vari Pjanic, Stekelenburg, Osvaldo, Borini e Lamela, che per forza di cose saranno nella Roma anche l’anno prossimo, tutti gli altri dovranno guadagnarsi la riconferma. Chi potrebbe non esserci più è l’irriconoscibile Gabriel Heinze, autore ieri pomeriggio della peggiore partita della sua breve carriera giallorossa: “Siamo i primi ad essere delusi e non vogliamo mentire né a voi né a noi stessi. Mancano ancora sette partite e sicuramente non dobbiamo arrenderci. Abbiamo perso una chance importante, ma ora prepareremo al meglio la partita contro l’Udinese. Ma prima di tutto Heinze se la prende con sé stesso “è colpa mia, i compagni non hanno avuto alcuna responsabilità. Loro sono stati bravi, ma oggi sono mancato io. Problema di grinta? Non credo sia quello il problema. Mancano sette partite, a fine campionato ognuno di noi farà le sue valutazioni”.
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"SORPRESA BORINI – Così come annunciato già da cinque giorni (non c’entra nulla la figuraccia di Lecce) la squadra giallorossa si è ritrovata già questa mattina in vista dell’importantissima sfida di mercoledì sera contro l’Udinese. Dopo un breve dialogo con l’allenatore (venti minuti in cui sono stati analizzati ancora una volta gli stessi identici errori commessi sin dall’esordio contro il Cagliari) la squadra si è immediatamente allenata a ritmi abbastanza alti. Le buone notizie per fortuna arrivano soprattutto da Borini. Fermo dall’infortunio muscolare subito contro il Milan, il numero trentuno infatti ha disputato con il gruppo tutta la seduta d’allenamento candidandosi dunque per una maglia da titolare già per la gara contro l’Udinese. Chi difficilmente sarà presente invece è Francesco Totti. Fermo per un fastidio al polpaccio che lo perseguita ormai da giorni, anche oggi infatti il numero dieci giallorosso ha lavorato in maniera differenziata, perpetuando dunque i nostri dubbi su quello che sembra essere un improbabile impiego contro i bianconeri. Presente invece Pjanic. Nonostante dei “rumours” parlino di un giocatore molto “prudente” nel rischiare ricadute, la partita dell’Olimpico infatti dovrebbe segnare finalmente il ritorno del bosniaco a fianco del duo Gago-De Rossi.
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