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Il tunnel di Garcia

Quanto a Garcia, la squalifica gli dovrebbe essere sospesa ma in generale ormai si è infilato in un tunnel non genoano ma mourinhano: se vincerà lo scudetto sarà un grande condottiero che ha lottato contro tutti, se perde il solito invasato che...

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Solo un giudice sportivo al capolinea, e non da ieri, come Gianpaolo Tosel poteva mettere la testimonianza di tre steward-tifosi del Genoa (non tesserati FIGC) su un piano superiore rispetto a quella dell’allenatore della Roma Rudi Garcia (tesserato FIGC), a prescindere di come si siano svolti effettivamente i fatti a margine di Genoa-Roma: dal calcio di Perotti a Holebas (che non ha reagito contro il genoano, ma ha fatto un gestaccio verso il pubblico di Marassi) all’oggetto che ha colpito Strootman, passando per il rifiuto di alcuni romanisti di mostrare i propri cartellini (su ordine del direttore generale Baldissoni) ai soliti steward che infatti non avevano titolo per chiederli (ce l’hanno l’arbitro, i suoi collaboratori e i delegati FIGC), fino ovviamente alla rissa fra Garcia e due (quelli che poi hanno riportato l’accaduto a un terzo, anche se il presunto colpito è stato solo uno) personaggi che lavorano per il Genoa ma che del Genoa non fanno parte (infatti Preziosi si è abilmente sfilato dalla vicenda). Tosel nello squalificare Garcia per due giornate si è basato sul rapporto degli inviati della procura federale, che evidentemente hanno raccolto le testimonianze degli steward ed è soltanto su queste che si basa la sanzione all’allenatore della Roma.

Evitando per una volta di parlare di complotti anti-Roma (Gasperini era già stato espulso da un’ora, il Genoa si è visto annullare un gol), anche senza squalifiche sarebbero degne di menzione le modalità di uscita dal campo, con gli steward genoani che si sono rifiutati di allungare il tunnel e quindi di far uscire i giallorossi in condizioni di relativa sicurezza. La scintilla nella scintilla è scattata proprio quando Garcia ha provato a fare lui lo steward, premendo in mano la situazione. Fin qui i fatti che possiamo giudicare grazie ai nostri occhi. Di certo il clima di intimidazione che si respira in molti campi, degno della LND cara a Tavecchio, non può essere scisso dalle responsabilità della società ospitante. Ma come, un ultras urla uno slogan e viene multato il club mentre gente pagata dal club viene giudicata ‘indipendente’? Senza aprire poi il capitolo dei finti fotografi, ben leggibile dopo ogni gol della squadra di casa: esultanze smodate, gesta belluine, una vicinanza pericolosissima ai giocatori.

Siccome una foto professionale di calcio viene pagata non più di 10 euro e che i giornali che le pagano non siano più di una decina, non è possibile che ad una partita di serie a ci siano minimo 50 fotografi professionisti. In realtà sarebbe tutta materia di riflessione per la Lega, che però non potrà mai prendere un provvedimento contro i propri iscritti. Quanto a Garcia, la squalifica gli dovrebbe essere sospesa (non solo, ma la denuncia contro lo steward ‘colpito’ dovrebbe andare avanti, senza il Genoa di mezzo non c’è clausola compromissoria che tenga) ma in generale ormai si è infilato in un tunnel non genoano ma mourinhano: se vincerà lo scudetto sarà un grande condottiero che ha lottato contro tutti, se perde il solito invasato che trasmette tensione alla squadra.

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