(di Andrea Corradetti)“Per quanto riguarda il nome dello stadio c'è la possibilità di sviluppare una partnership con uno sponsor”. Con queste parole pronunciate ieri sera dall’ad giallorosso Claudio Fenucci in occasione dell’annuncio avvenuto a Trigoria riguardante l’accordo per il nuovo stadio, si è riaperto il tema concernente il conflitto tra tradizione e business. Quello che i tifosi si chiedono è questo. Vale la pena vendere la propria storia in cambio di qualche euro? Nostalgici a parte, la risposta non potrebbe che essere affermativa. Tralasciando l’esperienza dello Juventus Stadium, dopo circa un anno i bianconeri non hanno ancora trovato uno sponsor interessato, il confronto con le esperienze estere appare infatti disarmante. Lasciando stare gli sceicchi proprietari del City (Etihad Stadium), nella Germania del nostro Christoph Wintherling quasi tutti gli impianti nati per il Mondiale del 2006 sono infatti brandizzati. Veltins Arena (Schalke 04), Signal Iduna (Borussia Dortmund), AWD Arena (Hannover), Mercedes Benz Arena (Stoccarda), Allianz Arena (Bayern Monaco) e Volkswagen Arena (Wolfsburg). Già proprio quel marchio che già da quest’anno ha stretto un accordo di sponsorizzazione con la Roma e che voci fondate proporrebbero come sponsor principale per le maglie delle prossime stagioni. Ma per capire l’importanza di questa sponsorizzazione osserviamo l’esempio dell’Allianz Arena. Premettendo come sia i regolamenti FIFA che quelli UEFA non prevedano accordi di questo tipo (è per questo che in occasione delle gare Champions lo stadio prende il nome di Fußball Arena München mentre il lettering viene spento), Bayern e Monaco 1860 hanno venduto i diritti sul loro nome per 30 anni a circa 80 milioni, il 25% della somma versata dai due club bavaresi per costruire l'impianto. Ancora meglio se parliamo dell’Emirates Stadium, struttura progettata dal futuro architetto giallorosso Dan Meis. Nel 2006 infatti l’Arsenal ha raggiunto con l’Emirates Airline l’accordo di sponsorizzazione più ricco nella storia del calcio inglese. Con circa 100 milioni di sterline, la compagnia aerea degli Emirati Arabi infatti si è assicurata, oltre alla normale attività di sponsorizzazione delle maglie, anche il diritto di intitolarsi il nuovo stadio fino al 2022. Conclusione? Siamo nell’era del marketing. Facciamocene tutti quanti una ragione.
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Tradizione e business. Fenucci apre alla sponsorship per il nome del nuovo stadio
(di Andrea Corradetti) “Per quanto riguarda il nome dello stadio c’è la possibilità di sviluppare una partnership con uno sponsor”.
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