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Tra “progetto” e mercato… c'è Borriello in partenza

Progetto. E’ questo il termine che maggiormente si utilizza nella capitale per spiegare, giustificare, dare un senso alla sorta di rivoluzione che, in meno di sei mesi, in casa Roma è stata attuata.

Redazione

Progetto. E' questo il termine che maggiormente si utilizza nella capitale per spiegare, giustificare, dare un senso alla sorta di rivoluzione che, in meno di sei mesi, in casa Roma è stata attuata.

Nuova presidenza, nuovo tecnico, nuova (o quasi) squadra: nuovo modus operandi, nuovi meccanismi, nuovi - ovviamente - dubbi.

All'ombra del Cuppolone si è vissuto, e forse si sta vivendo nonostante nei recentissimi tempi le cose sembrino iniziare finalmente ad andare per il verso giusto, un po' di scetticismo: l'arrivo di Luis Enrique, il gioco a mo' di "ticchettacche" (si, ticchettacche, perché il tike-take, per il momento, è ben altra cosa) l'avvio stentato in campionato; con la gens romana che, con il passare delle settimane, ha iniziato a chiedersi: ma vuoi vedere che 'sto Luis è una bufala? E poi: Osvaldo! Perché gioca Osvaldo e non Borriello? E Bojan: è davvero quello cresciuto nella cantera del Barça o una sua copia mal riuscita? Non parlando, poi, della difesa, con Kjaer che, post derby, tutti avrebbero voluto crocifiggere in sala mensa, e con Juan il disaparecido. Insomma, di dubbi ce ne erano tanti a inizio stagione, e tanti ce ne sono stati fino a neanche un mese fa, quando a inizio dicembre i capitolini sono usciti dal Franchi di Firenze con le ossa rotte e un tre a zero pesante come un macigno sul groppone. Poi, una lenta rinascita. Pareggio incoraggiante con la Juve, vittoria decisa al San Paolo, successo scoppiettante a Bologna. Ed ecco che, dalle nuvole, spuntano i raggi: che questo "progetto" stia finalmente iniziando a diventare qualcosa di concreto? Che questo progetto non sia soltanto una scusante con cui giustificare una corsa col freno a mano tirato ma, effettivamente, è un qualcosa che, alla fine, porterà i suoi frutti? In fondo, sperare non costa nulla. Soffrire, quello sì, costa e anche parecchio, soprattutto a una piazza calda e passionale qual è quella giallorossa. Che, nel mercato di gennaio, si augura che Sabatini, Baldini e dirigenza unita riescano a dare una risposta alla vox populi, piazzando magari gli opportuni colpi di mercato. Quelli utili a conferire solidità, incisività, ma soprattutto continuità di risultati alla squadra.

BORRIELLO ADDIO, NILMAR DIFFICILE - Di nomi caldi, comunque, ce ne sono pochi: si parla di Nilmar, ma è una voce che circola da inizio stagione: certo, se Borriello - come sembra - dovesse veramente lasciare Trigoria, un altro attaccante, utile soprattutto nel turnover, sarebbe necessario. Prenderlo non è semplice, anche se il calciatore, nonostante il tira e molla tipico dei giocatori sudamericani, alla fine in giallorosso verrebbe di corsa. Ma l'affare è lungi dall'essere risolto, soprattutto nell'immediato: meglio riparlarne col sole che scotta. Arretrando di un reparto, un altro nome di cui si vocifera è quello di Paulinho, 23enne centrocampista del Corinthians. In Brasile si dice addirittura di una trattativa già avviata, anche se la dirigenza capitolina, ora come ora, non sta accelerando particolarmente i tempi. Anzi: riguardo alla mediana, l'acquisto principale sarebbe ottenere un importante rinnovo: quello di De Rossi.

DE ROSSI, ODI ET AMO - Il City, nei giorni scorsi, ha iniziato un insistente corteggiamento, il cui mazzo di rose sarebbe rappresentato da ben nove milioni di ingaggio. L'amore del mediano per Roma è forte, ma la Roma deve stare attenta: il fascino della Premier chiama, e la dirigenza giallorossa, finora, non è che abbia fatto chissà cosa per evitare che le sirene inglesi inizino a cantare. E, inoltre, pecunia non olet, inutile essere ipocriti. In sintesi, "Capitan Futuro" dice che resterà, il City dice che lo prenderà. L'offerta al calciatore è importante, lui è attratto dal navigare nell'oro ma, effettivamente, l'amore per una maglia, per una squadra, e per una città non hanno prezzo. E a Roma, questo, tutti lo sanno bene.

IN SINTESI - Il mercato in entrata è ancora bello che fermo, in uscita rischia invece di essere più acceso. Questo, per una squadra che deve rinforzarsi, non è ovviamente un fattore positivo, considerando i nomi dei soggetti in questione. Dal canto suo, la dirigenza capitolina si dice tranquilla: i colpi di mercato, a quanto dichiarato e promesso, saranno fatti, e di cessioni illustri, invece, solo quelle strettamente necessarie. Bisogna solo attendere, osservare come la Roma si muoverà, valutare le mosse che attuerà. Aspettare, dunque, e sperare. Attendere fiduciosi, insomma, che questo "progetto" continui a svilupparsi.

(Tuttomercatoweb.com)