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Totti, ma quale sit-com. Il tuo posto è nella Roma

LaPresse

Potrebbe debuttare in tv con la moglie Ilary, ma ora ci interessa raccontare, e vivere, il Francesco Totti dirigente. Quest'anno deve accendere i riflettori lavorando un po’ meno nell’ombra di quanto fatto negli ultimi mesi

Massimo Limiti

La sit-com potrebbe anche essere divertente. Perché in fondo a Francesco Totti basta fare qualche espressione delle sue per far ridere tutti. È così da sempre, sarà così per sempre. Un po’ come quei lanci a 50 metri che oggi vediamo solo in qualche amichevole per vecchie glorie e che sono gli stessi da una vita. Magari davvero, nel 2019, il nostro storico Capitano debutterà in tv con sua moglie, e magari anche questo farà crescere il brand Roma, oltre che il suo personale. Non ne dubitiamo e, nel caso, lo racconteremo come sempre. Ma quello che vogliamo raccontare, a 24 ore dal ritorno di Di Francesco a Trigoria per l’inizio della sua seconda stagione da romanista, è un’altra storia. Molto più seria di una sit-com stile “Sandra e Raimondo”, che a modo loro erano comunque più profondi di quanto uno potesse pensare. Adesso ci interessa raccontare, e vivere, il Francesco Totti dirigente. Sarà una stagione importante anche per lui, questa. La sua casa deve continuare ad essere Trigoria, i riflettori quelli del Bernardini, dell’Olimpico o di qualunque stadio in cui andrà la Roma. Stavolta Totti deve accenderli, lavorando un po’ meno nell’ombra di quanto fatto negli ultimi mesi. Manolas lo ha rivelato per ultimo, ricordando le loro chiacchierate e il “calcio in culo” al momento del rinnovo. Prima del greco c’era stato Skorupski (“dopo la vittoria col Barça piangeva con noi”) e prima ancora c’erano stati i racconti, mai smentiti, di Totti che parlava con Bruno Peres e Nainggolan, di Totti che si coccolava il ragazzino Ünder, di Totti sempre dalla parte dell’allenatore a gennaio, in piena bufera Dzeko. Ecco, Edin, appunto. Prima del doppio impegno in trasferta, tra Milano e Genova, Totti scherzò davanti alle telecamere col bosniaco: “Questo treno va a Londra?”, disse. Ironico e naturale, ma anche graffiante, come nella sua natura. Questo è il Totti che amiamo e che ci piace raccontare, questo è il Totti che pensiamo possa essere determinante, anche fuori dal campo, nella prossima stagione. Per la tv c’è tempo. Per la Roma, che non vince da 10 anni, un po' meno.