(L'Archivista - ForzaRoma.info)Non si diventa archivisti per caso. Bisogna perlomeno possedere un archivio mentale. Lo sfoglio e scopro che nel 2006, non mille anni fa, quando un ragazzo romano, bruciando le tappe e i nemici, rimise insieme i cocci della gamba sinistra riuscendo persino a risultare protagonista al mondiale, il resto d'Italia non romanista, anzichè dirgli grazie, lo riempì d'insulti: dal morto che cammina, al giocatore in carrozzella, passando per il classico fantasma. Quel ragazzo romano chiuse la porta azzurra e fece bene.
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Totti, la Nazionale non ti merita
(L’Archivista – ForzaRoma.info) Non si diventa archivisti per caso. Bisogna perlomeno possedere un archivio mentale.
Si chiama Francesco Totti e ancora gioca a calcio e pare che lo faccia benino. Tanto che tutti, compresi quelli che gli tirarono pietre e stampelle, ora gli chiedono di tornare in Nazionale. E Prandelli un giorno dice e il giorno dopo tace, come certi pretini colti dai dubbi in un confessionale.
L'Archivista, che ha ottima memoria, rammenta allora a quel bravo ragazzo romano che i buoni raramente in questo mondo vengono ricompensati.
E gli consiglia: lascia perdere. A meno che non vengano in delegazione azzurra a Trigoria, facendo sapere che è la patria calcistica che ti chiama, ti vuole, ti pretende, ti forza, ti prega. Allora, e solo a questa condizione, potrai firmare il patto con gli italiani azzurri e davanti alle telecamere e a reti unificate.
Dopodichè Prandelli potrebbe, seguendo il tuo consiglio, copiare Garcia. De Rossi davanti alla difesa, Pirlo a destra, Montolivo a sinistra, Totti dove vuole, Florenzi e qualcuno a fare il Gervinho.
Dai retta, Francesco, questi ci marciano. E semmai ci sono sempre i mondiali del 2018 e del 2022. Il tempo non manca.
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