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Totti e Marquinhos, leader senza età

(di Giovanni Gallo) La partita con il Pescara ha evidenziato, se ce ne fosse bisogno, quanto siano importanti

Redazione

(di Giovanni Gallo) La partita con il Pescara ha evidenziato, se ce ne fosse bisogno, quanto siano importanti alcuni giocatori per questa Roma. Due giocatori distanti per forza di cose, ma simili sul campo per essere determinanti e da esempio. Totti è fondamentale da sempre, tanto da esordire in Serie A a sedici anni e mezzo, grazie a Vujadin Boskov in Brescia-Roma del 28-03-93. Marquinhos ha la metà degli anni del capitano: 18 contro 36, così distanti, ma così vicini. Entrambi rappresentano un'età particolare, estrema ed opposta, ma riunita da un comune denominatore: il talento.

LA FRESCHEZZA DI UN RAGAZZINO  - “Quando stai bene, puoi conquistare qualsiasi risultato anche oltre i trent'anni”, queste parole non riguardano Totti, bensì Roger Federer. Le ha pronunciate il capitano della Roma commentando il settimo successo a Wimbledon dell’amico 31enne. Parole ancor più sentite, rappresentanti di una filosofia di pensiero di questo grande professionista. Totti segna, fa segnare, corre, si danna, copre ogni parte del campo. Strappa applausi dalle tribune, arriva a quota 219 gol e sembra ancora un ragazzino.  In attacco è lui l’unica certezza, più di Lamela e Osvaldo. La squadra passa per i suoi assist (sfruttati o meno), che fanno da collante tra il centrocampo e l’attacco, sia nel ruolo di trequartista che esterno sinistro. Un giocatore di 36 anni che non ha cali di concentrazione neanche quando il fisico potrebbe permetterlo. Eppure è il giocatore più utilizzato della rosa giallorossa: 1.070 minuti giocati. Questi numeri incredibili sottolineano l’importanza di un giocatore forte tecnicamente, ma ancor più forte come esempio verso un gruppo giovane e alcune volte spaesato.

L’AUTORITA’ DI UN GIOCATORE CONSUMATO - Elasticità, cattiveria agonistica e reattività sono le caratteristiche principali di Marquinhos. Castan (vincitore della ‘Copa Libertadores’, mentre il giovane aveva messo in bacheca solo sei presenze in campionato) al suo fianco sembra un gregario. Nessuno immaginava un inserimento così rapido ed autoritario, a causa della sua inesperienza e dalla sua giovanissima età. La difesa della Roma, in alcuni momenti del campionato, ha superato ogni record negativo per reti subite, addirittura vecchi di 62 anni. E’ sempre stata colpa di episodi o di una scarsa sinergia tra i singoli, ma Marquinhos ha sempre fatto il suo lavoro. Juventus-Roma da ricordare, oltre per la cocente sconfitta per 4-1, per l’esordio in serie A del giovane. La sua prestazione, giocando anche in una posizione non sua, è stata l’unica nota positiva, che ha evidenziato la grande duttilità e un carattere da leader (dava direttive al reparto come un giocatore consumato e senza timore). Da allora non ha lasciato più il campo a discapito di Burdisso, si è garantito  la possibilità di rimanere alla Roma - tramite l’opzione di acquisto definitivo, sbloccata all’ottava presenza con un minimo di 45 minuti a partita - e di inseguire la sua ambizione: “raggiungere il Top”.