Lui la faccia non ce l’ha messa. Vuoi perché si sente ancora un po’ calciatore - ma cosa sono 8 mesi, a fronte di 25 anni? - e quindi è andato alle Maldive durante la sosta, vuoi perché invitato troppo tardi, ma Francesco Totti nel vertice di Londra che ha deciso di sacrificare almeno un big non c’era. C’erano Monchi e Baldissoni, da Pallotta, a fare pure un po’ di cinema durante la partita tra i fenomeni Nba, c’erano il responsabile della comunicazione, Fienga e quello del marketing, Danovaro, ma FrancescoTotti no. Lui ha scelto di essere accanto alla squadra e all’allenatore, come il suo ruolo gli impone e come forse gli è più congeniale, mentre ha scelto di non essere accanto ai manager (ufficiali e non) e al presidente. E adesso sì, è vero, Francesco Totti potrebbe parlare e fare l’ennesimo regalo alla Roma, rassicurando tutti, senza leggere foglietti, come Monchi, ma parlando col cuore e con la testa. E forse lo farà. Oppure, incapace di fingere, può continuare col suo silenzio, regalandoci al massimo qualche battuta, come quella sul treno per Londra. Perché se parlasse seriamente, mettendoci stavolta sì la faccia, magari non sarebbero tutte rose e fiori. E allora teniamoci il silenzio di Totti e godiamoci la sua esultanza con De Rossi in tribuna. Una boccata d’aria fresca. Pulita. Come lui.
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Totti e il silenzio: l’ennesimo regalo alla Roma
Francesco non era al vertice di Londra e non sta parlando in un momento così delicato: c’è chi lo accusa di non metterci la faccia, ma se parlasse adesso non sarebbero tutte rose e fiori
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