(repubblica.it - M. Pinci) - Dai 4 minuti di Genova ai 250 gol tutti in giallorosso festeggiati ieri sotto la Curva Sud insieme al secondo posto (almeno per una notte).
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Totti e il gol ritrovato. E' pace con Ranieri
(repubblica.it – M. Pinci) – Dai 4 minuti di Genova ai 250 gol tutti in giallorosso festeggiati ieri sotto la Curva Sud insieme al secondo posto (almeno per una notte).
I passi di Francesco Totti nella sua Roma attraversano luoghi emotivi così differenti gli uni dagli altri da dubitare persino si tratti di un percorso lineare. E in effetti di lineare, negli ultimi quindici giorni del capitano romanista, c'è poco davvero. Questione di numeri. In mezzo, pensieri, parole, dubbi. DALLE MINACCE AI 4 MINUTI - Il 2010, l'anno del record negativo di gol (solo 7), delle lettere sporche di sangue, dei sassi contro il parabrezza della sua auto, per Totti era terminato con il rigore sbagliato all'Olimpico contro il Bari e con l'esclusione di Milano. Quella che aveva fatto dire al numero dieci: "Buon Natale? Lo sarà per voi...", a chi provava ad augurargli feste felici. Non meglio era partito il nuovo anno: novanta minuti senza sussulti con Catania e Cesena. In mezzo, il "fattaccio": l'ingresso in campo a Marassi allo scadere del primo dei quattro minuti di recupero tra Roma e Sampdoria. "Sono triste, ma solo a Trigoria", la reazione a freddo del capitano, due giorni più tardi, dopo un doppio confronto con Ranieri e i vertici del club. La tristezza che lo aveva portato a nutrire dubbi sul futuro ("Vedremo") e a dire, a qualche dirigente, di essere pronto a togliere il disturbo anche subito. Per giocare altrove: Los Angeles, Emirati, Inghilterra, Spagna. Ma non era neanche raro, in quelle ore, ascoltarlo
riflettere a voce alta: "Smetto col calcio". OBIETTIVO 205 - Pensieri di un attimo troppo lungo: Totti resterà alla Roma fino al 2014, scadenza del contratto firmato a dicembre 2009, per poi discutere con il presidente della Roma che verrà il futuro dietro la scrivania promesso da Rosella Sensi. Un futuro scritto: perché al di là delle amarezze, degli "scazzi" (copyright Ranieri) interni, la Roma rappresenta la storia di Totti e Totti quella della Roma. Bastava riallacciare i fili, e quale occasione migliore di un rigore sotto la curva per fare cifra tonda e ricordare a tutti, ma soprattutto a se stesso il passato, il presente. E il futuro: perché il sigillo contro il Cagliari, il primo del 2011 - centonovantacinquesimo in serie A - interrompe un'astinenza in campionato all'Olimpico lunga 258 giorni e rilancia l'inseguimento ai 205 gol di Baggio, l'italiano più prolifico degli ultimi cinquant'anni. Lontano adesso soltanto 10 reti. Meglio, 10 passi.SOCIETA': OFFERTE ENTRO LA SETTIMANA? - Messo alle spalle il Cagliari, e in attesa dei viaggi a Torino contro al Juventus e a Bologna, inizia domani una settimana fondamentale anche sul fronte societario. Perché entro fine mese Unicredit attende le offerte vincolanti da parte dei potenziali acquirenti inseriti nella short list. I nomi in ballo sono noti: la famiglia Angelucci a rappresentare il fronte italiano, un misterioso gruppo americano l'affascinante incognita estera. Negli ultimi giorni della scorsa settimana, sull'asse Italia-Usa, si sono tenuti contatti che potrebbero avere concreto seguito nei prossimi giorni. Non nel nostro paese, probabilmente. Da lunedì al prossimo week end sono attese novità decisive per il futuro del club. Novità che potrebbero poi concretizzarsi nella prima settimana di febbraio. "Nessuno è in vantaggio", assicurano dalla banca, impegnati a evitare "griglie" che rischierebbero, in questa fase delicatissima, di cambiare rotta a dialoghi ben avviati. Una cosa è certa e l'amministratore delegato di Unicredit, Ghizzoni, lo ha sottolineato personalmente: conteranno "progetto" e garanzie di costruire una squadra capace di rimanere ai vertici del calcio italiano ed europeo. Senza queste garanzie, la banca sarebbe pronta a tenere la Roma fino a giugno. Un rischio che, però, tutti sono convinti di non dover correre.
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