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Totti a suon di record. Cessione, firme in arrivo

(Repubblica.it-M.Pinci) – C’è chi ha dovuto attendere che raggiungesse (e superasse) il traguardo dei 200 gol in serie A per ricordarsi di lui. Ma i numeri erano lì già prima, e da qualche tempo: 602 presenze con la Roma, 256 reti,...

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(Repubblica.it-M.Pinci) - C'è chi ha dovuto attendere che raggiungesse (e superasse) il traguardo dei 200 gol in serie A per ricordarsi di lui. Ma i numeri erano lì già prima, e da qualche tempo: 602 presenze con la Roma, 256 reti, 131 assist e oltre 50 mila minuti giocati tutti con la stessa maglia. Questa è la storia di Francesco Totti.

NUOVI RECORD - Soltanto dieci giorni fa in tanti, nella capitale e non solo, erano pronti a celebrare il funerale sportivo del capitano della Roma. Poi, l'epifania di due gol nel derby e, a distanza di una settimana, l'altra doppietta, quella di Firenze, che lo iscrive nella ristretta elite degli uomini "bicentenari" della serie A. Sono passati 6.041 giorni dal primo gol di Totti in serie A: una rete al mese, di fatto, dal 4 settembre del 1994 a oggi. La "bandiera" più vincente della storia della Roma (uno scudetto, un mondiale, una scarpa d'oro, due coppe Italia e due supercoppe italiane) ha varcato definitivamente i confini dell'appartenenza esclusiva al club giallorosso. Un uomo squadra che viaggia a una media realizzativa superiore a Boniperti e Del Piero, la stessa di Baggio - lontano appena 4 centri - e Boninsegna. A 9 gol, adesso, c'è il record di Nordhal: 210 reti con una stessa maglia. Poco più in alto, il podio dei goleador di tutti i tempi, con Meazza e Altafini a 216. In più, la possibilità già al termine della stagione, di arrivare a un passo dalle presenze in serie A di un mito come Facchetti, lontano 9 match quando mancano 8 giornate al termine del campionato, e magari di superare un altro simbolo, Baresi, a 4 gettoni di distanza. Per costringere la storia ad aggiornare le sue pagine e far posto a nuovi record.

Di Benedetto-Unicredit, FIRME IN ARRIVO - Pochi giorni alla verità. Inizia oggi la settimana che, nelle intenzioni di tutti, dovrà portare l'accordo tra Unicredit e di DiBenedetto per il passaggio della Roma in mani americane. I documenti commentati dalla banca sono stati spediti già da una settimana ai legali del gruppo statunitense. Blindati, per ora, data e luogo dell'incontro che porterà al brindisi. Appuntamento per metà settimana (giovedì?): New York, Milano - casa di Unicredit - o Roma le sedi possibili. Una cosa è certa: come ha detto Montali, "L'arrivo di DiBenedetto è l'unica cosa certa". In un paio di giorni si limeranno gli ultimi dettagli (non esistono sul tavolo elementi che possano far saltare il banco), poi appuntamento a Roma dove materialmente si procederà con firme e celebrazione del passaggio di mano. Perché tutti vogliono sia la capitale il teatro dell'ultimo atto di una vicenda iniziata troppo tempo fa. I voli sarebbero già prenotati, anche se resta top secret la data dello sbarco. Sicuramente, entro il 30 marzo, termine (non improrogabile) fissato per la negoziazione esclusiva tra la banca e il sodalizio Usa. Poi, serviranno non meno di 30-45 giorni per ricevere il via libera dell'Antitrust all'operazione e completare l'Opa per il 33 per cento delle azioni sul mercato. Operazioni che chiuderanno ufficialmente il discorso cessione. A quel punto, però, la Roma parlerà già un'altra lingua.

MENEZ-ROMA VERSO L'ADDIO - Un contratto in scadenza tra un anno, un feeling mai nato con il nuovo tecnico, la voglia di scappare. Lo ha confessato apertamente, Jeremy Menez, in un'intervista pubblicata sabato da l'Equipe: "Montella non è sincero con me, sono pronto ad andarmene". Parole forti e non autorizzate dalla Roma, che per questo lo ha multato. Il trequartista parigino aveva chiesto di essere ceduto già nel corso della gestione Ranieri, con cui nell'ultimo periodo on legava più. Nella cena post Genoa-Roma, quando 8 giocatori "brindarono" all'addio dell'ex allenatore, Menez era tra i più allegri. Oggi, invece, è pronto a scappare, soprattutto dopo l'addio annunciato dell'amico Mexes. Il fantasista francese può liberarsi dal proprio contratto per una cifra pari a 25 milioni di euro, come da clausola voluta al momento del suo arrivo. Contratto, tra l'altro, in scadenza tra 12 mesi. Anche per questo, con il rinnovo sempre meno probabile, l'addio a fine stagione pare scontato. Nessuno, però, ha bussato per averlo. Né l'Arsenal di Wenger, né il Manchester che lo cercò da giovanissimo, né il Liverpool, dove dovrebbe sbarcare il suo (ex) mentore Ranieri. E, senza richieste, il futuro di Menez rischia di restare legato a quello della Roma.