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Toni: “Nelle partite secche la Roma sa fare risultati straordinari. Spero che Messi non sia in serata”

Parla l'ex attaccante giallorosso: " È difficile per le squadre italiane confrontarsi in questo momento con super potenze come il Real o il Barcellona. Serve una rivoluzione sostanziale, c’è troppa distanza tra fatturati, ingaggi e calciatori"

Redazione

A poche ore dalla gara di quarti di finale di Champions League tra Barcellona e Roma, l'ex giallorosso Luca Toni è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport. Ecco le sue dichiarazioni:

Su Barcellona-Roma.

Sarà una partita difficile, perché la Roma gioca contro una delle squadre più forti al mondo, ma nelle partite secche la squadra giallorossa è capace di fare risultati straordinari. La speranza è che Messi non sia in serata. Bisogna cercare di limitare il numero 10 blaugrana, anche se quando li trovi in giornata fenomeni così è veramente dura. Non è facile preparare la partita contro il Barcellona, quando sono in serata sono imprendibili. È difficile per le squadre italiane confrontarsi in questo momento con super potenze come il Real o il Barcellona, serve una rivoluzione sostanziale, c’è troppa distanza tra fatturati, ingaggi e calciatori.

Su Di Francesco.

Ha fatto un grande lavoro finora. Non era facile raccogliere l’eredità di Spalletti, ha avuto qualche problemino a metà campionato, adesso si è ripreso ed è arrivato tra le migliori 8 d’Europa. Questa sera se la giocherà senza grandi pressioni.

Su Totti.

Ci siamo sentiti meno in quest’ultimo periodo. Ha tutto per essere un grande dirigente, è un simbolo per la Roma, è molto intelligente. Riparte una nuova vita, sarà valutato nel ruolo da dirigente, starà a lui scegliere la via migliore.

Su Dzeko.

Mi impressionò in Bundesliga quando lo affrontai col Bayern contro il Wolfsburg, non è facile adattarsi nel campionato italiano dopo aver giocato all’estero. Ero fiducioso perché conoscevo le sue grandi potenzialità: ha qualità, ha fisicità, vede la porta, in quest’ultimo periodo è tornato a fare la differenza.

Sull'esperienza a Roma.

Porterò per sempre nel cuore l’esperienza romana. Abbiamo sfiorato il sogno scudetto, quella sera contro l’Inter e nel derby con due grandi vittorie ci siamo avvicinati al titolo, contro l’Inter del Triplete. Sarebbe stato uno scudetto leggendario. A Roma sarei rimasto molto volentieri, la società purtroppo fece altre valutazioni, forse pensavano che a 30 anni fossi vicino al termine della stagione, scelsero di prendere Adriano e poi Borriello. Mi ero ambientato benissimo a Roma, con tanti amici nello spogliatoio.