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Tommasi: “Presto per giudicare la Roma di Mourinho. Ho un debole per Pellegrini”

Tommasi: “Presto per giudicare la Roma di Mourinho. Ho un debole per Pellegrini”

L'ex centrocampista giallorosso: "Non è ancora tempo dei paragoni con Capello, si rischia di caricare tutto di aspettative. Lorenzo importante anche per la Nazionale"

Redazione

La prima Roma di Mourinho ha convinto praticamente tutti, con il poker di vittorie tra campionato e coppa. I tifosi sono già pazzi del portoghese e ovviamente, nonostante le parole che invitano alla calma, la mente volta a un sogno più grande. Damiano Tommasi, però, cerca di frenare gli entusiasmi: "Credo sia troppo presto per giudicare la Roma di Mourinho. Certo l’aspettativa è tanta, ma quella che premeva su me e sui miei compagni era maggiore - dice l'ex centrocampista giallorosso a 'Il Diabolico e il Divino' in onda su New Sound Level 90.0 -. Questa Roma, poi, è partita con un’altra prospettiva: il progetto del tecnico portoghese è ambizioso e il solo sceglierlo appare un grandissimo messaggio. Mourinho si avvicina a Capello ma è presto per far paragoni. Il rischio è investire di aspettative una squadra che ha certamente qualità ma che deve lavorare soprattutto per consolidare un metodo di lavoro, che l’ex Tottenham sta impostando".

Quando è importante la mano dell’allenatore? Mourinho, avendo competenza, genera una grande aspettativa. Su di me ebbe un enorme effetto la fiducia che calciatori importantissimi come Cafù o Aldair riponevano in me. In più ho saputo cogliere l’occasione: avevamo un centrocampo rimaneggiato a causa dell’infortunio di Emerson e della querelle extracomunitari. Poi negli anni in cui Capello arrivò alla Roma, mi sentivo finalmente maturato. In piena sintonia con città e spogliatoio.

Tra i calciatori che stanno maggiormente giovando della cura Mourinho, c’è Lorenzo Pellegrini. Che ne pensi di questo calciatore, ora che ha anche la responsabilità della fascia da capitano? Ho un debole per Lorenzo. Ma credo abbia dimostrato che possa fare molto sia per la Roma che per la Nazionale. Può giocare in tutti i ruoli della mediana, con costanza e continuità di risultati. E’ una risorsa per Mourinho e per tutto il calcio italiano.

Con la Juventus in crisi, un Milan che deve confermare quanto di buono ha fatto nelle prime partite e l’incognita Roma, Napoli e Lazio, l’Inter rimane la principale accreditata allo Scudetto? Non credo alla crisi della Juve: sa stare lassù e sa soprattutto risolvere i propri problemi. Ormai i valori di tutte le formazioni si sono livellati e per questo sarà importantissimo il percorso europeo di alcune squadre. Prima, per la vetta, si lottava anche in sette contemporaneamente. Ora l’obiettivo è arrivare in Champions.

Ti affascina più la Roma di Mourinho o il Napoli di Spalletti? Il Napoli mi incuriosisce molto. Forse l’entusiasmo iniziale potrebbe essere negativo. A Roma è diverso.