Damiano Tommasi è stato intervistato sulla sfida di domenica da goal.com: "I giallorossi sono competitivi, ma occhio a Tevez".
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Tommasi: “Pjanic è il Pirlo della Roma. Tevez il più temibile”
“La sfida di domenica desta curiosità, per la Roma sarà importante per capire se effettivamente stia raggiungendo il livello della Juventus"
Ti aspettavi una Roma già pronta a questi livelli anche in Europa?
“Sì, me lo aspettavo. La Roma può competere in Europa anche contro questi grandi club, perché in queste competizioni le squadre possono esprimere meglio il loro gioco e sicuramente la Roma, che è cresciuta tanto da questo punto di vista, lo ha dimostrato. In campionato magari fai più fatica a trovare spazi, ma ti puoi permettere anche di concedere qualcosa agli avversari invece quando sei in Champions bisogna stare ancora più attenti perché se sbagli i grandi giocatori non ti perdonano”.
Dopo le fatiche di Champions, questo Juventus-Roma che match sarà?
“La sfida di domenica desta curiosità, per la Roma sarà importante per capire se effettivamente stia raggiungendo il livello della Juventus. La speranza dei tifosi della Roma è che non sia più una Juve record da 100 punti e che invece possa esserlo la Roma una squadra da 100 punti. Credo che vedremo davvero una bella partita. Soprattutto se le due squadre riusciranno a viverla con scioltezza, senza troppa pressione, in fondo siamo appena alla sesta giornata e finora le due squadre hanno sempre vinto. Possono giocarsela a viso aperto”.
Considerando la Champions, per la Roma può essere un vantaggio il giorno in più di riposo?
“Non credo, la Juventus ha dimostrato di saper gestire bene le proprie forze”.
Quello che accadrà domenica potrà pesare sul resto della stagione dal punto di vista psicologico?
“No, non credo. A meno che non si concretizzi un risultato clamoroso, come quello di due anni fa quando fini 4-1 per la Juventus al termine di una partita senza storia”.
Anche lo scorso anno però la Juve, dopo un primo tempo abbastanza equilibrato, vinse nettamente 3-0. Il ricordo di quella partita che effetto avrà sulla Roma?
“Questa Roma non mi sembra una squadra che ripensi alle sfide passate. Garcia e i suoi giocatori guardano solo al presente e hanno la consapevolezza di potersi giocare lo scudetto fino alla fine, a prescindere dal risultato della partita dello Juventus Stadium. Quindi non considero questa sfida un vero esame, diciamo che per i giallorossi sarà un piccolo test per vedere se effettivamente i tanti punti di distacco dello scorso campionato sono stati già colmati. La mia sensazione è positiva, ma domenica sera lo capiremo meglio”.
Nonostante l’addio di Conte, questa Juve sembra addirittura più cinica e forte, tu come la vedi?
“In effetti l’impressione è proprio questa. E’ una Juventus determinata e solida. Conte però ha parlato la stessa lingua per tre anni, ora sicuramente Allegri avrà una visione di gioco diversa. Forse è ancora presto per dire che questa Juventus sia più forte di quella che ha dominato negli ultimi anni, aspetterei qualche giornata in più per valutarlo”.
Per la Roma chi potrà essere l’uomo decisivo domenica?
“Visto quello che ha fatto in Champions, sarebbe scontato dire Totti, io però credo che per la Roma il giocatore decisivo possa essere Pjanic. Secondo me il bosniaco può diventare il Pirlo della Roma. Per esempio contro il Parma, Pjanic ha regalato in extremis la vittoria su punizione, come spesso ha fatto Pirlo per i bianconeri negli ultimi anni. Contro il Verona Pjanic non ha avuto l’occasione per sbloccare la gara, magari potrà averla proprio domenica con la Juventus, soprattutto se dovesse essere una partita equilibrata”.
E della Juventus la Roma chi deve temere di più?
“Qui non c’è storia. In questo momento Tevez è il grande trascinatore dei bianconeri. Nel campionato finora perfetto della Juve l’argentino in attacco è stato l’uomo in più”.
Dopo appena 5 giornate sembra un campionato solo per due, con Juve e Roma nettamente superiori a tutte le altre. C’è ancora spazio per qualche inserimento?
“Al momento è così e forse lo sarà sino alla fine, anche perché solo Roma e Juventus hanno rose lunghissime e possono gestire bene i faticosi impegni di Champions, quindi per le altre più accreditate come per esempio Inter, Napoli o Fiorentina, con rose meno complete, non sarà semplice rientrare e tenere il passo, visto che dovranno impegnarsi anche in Europa League. In virtù di questo forse il Milan, che non fa le coppe, ha qualche piccola chance in più".
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