news as roma

Tifosi scaricano Luis Enrique, ma qualcuno è contro il gesto di Totti

Testardo, arrogante, incompetente, superbo, presuntuoso e malato di protagonismo. Sono solo alcuni degli appellativi con cui la tifoseria della Roma ha etichettato il tecnico spagnolo Luis Enrique il giorno successivo all’eliminazione nei...

Redazione

Testardo, arrogante, incompetente, superbo, presuntuoso e malato di protagonismo. Sono solo alcuni degli appellativi con cui la tifoseria della Roma ha etichettato il tecnico spagnolo Luis Enrique il giorno successivo all'eliminazione nei preliminari di Europa League per mano degli slovacchi dello Slovan Bratislava.

L'asturiano, attraverso i commenti che filtrano tra social network, forum ed emittenti radiofoniche, viene indicato come principale responsabile del ko continentale dei giallorossi e, soprattutto, è attaccato per la decisione di sostituire Francesco Totti con la qualificazione ancora in bilico. Il capitano, che stamattina è tornato ad allenarsi a Trigoria assieme ai compagni, ancora una volta ha scelto il silenzio, evitando di aggravare la frattura col tecnico che comunque ormai appare sotto gli occhi di tutti. Il cambio con Okaka, infatti, ha lasciato l'amaro in bocca al numero 10 e ai 50 mila spettatori dell'Olimpico, affamati di calcio, gol e spettacolo dopo la calda estate del cambio di proprietà e dell'avvio del nuovo progetto tecnico. Progetto che rischia però di implodere nel momento in cui si stanno gettando le fondamenta. A bocciare le scelte di Luis Enrique, e il suo modo di stare in panchina, sono infatti gli stessi tifosi che non vedevano l'ora di respirare un'aria nuova intorno alla Roma.

«L'eliminazione è un disastro sportivo, economico e d'immagine» è il leitmotiv del day-after giallorosso. «Siamo usciti contro lo Slovan, mica contro il Barcellona. Senza decisi cambiamenti di rotta e veri rinforzi sul mercato lotteremo per non retrocedere» il funesto presagio di alcuni tifosi delusi dal debutto stagionale all'Olimpico. «Non si può accettare che una squadra come la Roma sia allenata da un neofita, Luis Enrique deve capire che non sta più al Barcellona B» l'accusa mossa al tecnico spagnolo, reo di aver messo ancora una volta in discussione Totti, centro di gravità permanente dell'universo romanista negli ultimi 20 anni. «Francesco merita più rispetto, non deve essere umiliato, e invece stiamo assistendo a un remake di Carlos Bianchi» il commento di alcuni tifosi che riavvolgono il nastro della memoria ai tempi in cui l'allenatore argentino voleva cedere il giocatore, considerandolo non adatto al proprio progetto tecnico. Alcune voci fuori dal coro, però, cercano di farsi sentire, chiedendo «maggiore fiducia» e «pazienza per un nuovo corso appena iniziato».

«Se cominciamo subito a contestare è la fine» l'avvertimento lanciato sul web (ma in mattinata a Trigoria c'è sta più indifferenza che rabbia da parte dei tifosi), «aspettiamo dicembre e poi tireremo le somme» la deadline temporale che alcuni tracciano sul cammino della Roma a stelle e strisce. E non mancano anche delle tirate d'orecchie al totem Totti: «Alla sostituzione si è infilato negli spogliatoi. Un capitano, meglio, un uomo, sarebbe rimasto in panchina ad incitare i compagni, specialmente i giovani», «Francesco è ben pagato anche per comportarsi da professionista», «poteva evitare un gesto così plateale, quest'anno non saranno tutte rose e fiori». E al momento si vedono solo le spine