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Tifosa romanista denuncia: “A Tirana siamo stati depredati, episodio gravissimo”

Tifosa romanista denuncia: “A Tirana siamo stati depredati, episodio gravissimo” - immagine 1

La supporter giallorossa sui controlli in Albania: "Le autorità locali facevano finta di non capire, i tifosi della Roma sono stati spogliati di tutto"

Redazione

Una tifosa giallorossa presente a Tirana ha denunciato i fatti accaduti all'Arena Kombetare ai controlli per entrare allo stadio ai microfoni di New Sound Level durante la trasmissione 'Il Diabolico e il Divino': "Vi ringrazio per la possibilità di raccontare quanto accadutoa Tirana dove abbiamo trovato una situazione abbastanza tranquilla, ma i problemi si sono presentati ai controlli allo stadio perché abbiamo dovuto passare tre file di controlli, ma sono stati dei controlli incredibili perché siamo stati depredati, ci hanno levato le monete in euro direttamente dai portafogli, i caricatori e tanti altri oggetti che non erano vietati dal regolamento né dello stadio né della Uefa. Ci hanno tolto tante cose, ho avuto riscontri di altre esperienze di questo tipo. In più sono stata sottoposta a una perquisizione illegittima, sono stata palpata sul seno e sul fondoschiena senza alcun motivo, avevo una mogliettina e non potevo assolutamente nascondere nulla. È stata una donna a perquisirmi ma è comunque una molestia, è un tipo di perquisizione illegittima".

La denuncia alle autorità locali

Le autorità locali facevano finta di non capire, i tifosi della Roma sono stati spogliati di tutto. Ho provato a rivolgermi alle comunità locali e nessuno parlava italiano, probabilmente fingevano. Mi sono rivolta a dei funzionari italiani che mi hanno detto che non potevano fare nulla per difetto di giurisdizione. Il tifoso della Roma è stato spogliato di tutto. Fuori ci hanno tolto le monete e poi il Bar dava il resto in moneta, in più i tifosi del Feyenoord hanno addirittura fatto entrare i fumogeni. Siamo stanchi di questa stigmatizzazione del tifoso, visto come violento e becero e che quindi può essere trattato come un individuo privo di diritti, quando in realtà la maggior parte dei tifosi sono persone per bene e tranquillissime. Io ero con mio figlio di 21 anni e il mio compagno. Quando mio figlio ha visto questa scena stava intervenendo con la foga di un ragazzo di 21 anni e ho dovuto gestire anche quella situazione perché per lui le conseguenze potevano essere più gravi, ho avuto quasi la sensazione che volessero provocare una reazione per poi intervenire in maniera più dura".