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Pinto-Benfica, è addio: “Ho le stesse idee dei Friedkin, voglio una mentalità vincente” – VIDEO

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Il prossimo general manager della Roma ha salutato ieri la squadra portoghese: "Cercherò di modernizzare la struttura sportiva". E poi cita Kennedy...

Redazione

Tiago Pinto ha detto addio al Benfica. Ieri il futuro general manager della Roma ha interrotto l'isolamento post coronavirus ed è andato al centro sportivo del club lusitano per prendere le proprie cose e salutare squadra e società. È guarito dal coronavirus e nelle prossime ore sarà a Roma, ma prima ha voluto dedicare un discorso d'addio alla rosa e alla dirigenza. Le sue parole, pubblicate dal Benfica, sono subito diventate virali tra i tifosi portoghesi.

"Sembra proprio che questo momento sarebbe arrivato prima o poi. Ho dato tutto qui e ispirandomi alla frase di Kennedy non ho pensato a quello che il Benfica poteva dare a te ma a quello che io potevo dare al Benfica. Vi voglio lasciare dicendovi una cosa: questa è una famiglia, il problema di uno è il problema di tutti. E in una famiglia ci sono cose buone e meno buone. Ma voglio ringraziare tutto lo staff tecnico e del club, tutti gli allenatori che mi sono stati vicini e hanno lavorato con me. Il ruolo del direttore generale è sempre vicino agli allenatori. Siete un gruppo fantastico, chi vi vede da fuori vede solo i risultati e i numeri, da dentro si vedono anche altre cose. Ci sono stati momenti difficili in questi anni ma li abbiamo vissuti insieme".

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Poi parole al miele per Rui Costa: "Ti ho visto come idolo e me ne vado vedendoti ancora come idolo, ma stavolta pensando di averti anche come amico. La tua presenza è stata fondamentale e non la dimenticherò mai".

Tiago Pinto poi ha parlato anche in un'intervista alla tv ufficiale del club portoghese: "Ho cercato di prepararmi al meglio per questo addio. Nonostante sia la mia volontà, il Benfica è molto più di un lavoro, una professione, un'azienda. È un grande dolore lasciarlo, era la mia vita, l'amore della mia vita. Ma è stata una decisione molto ponderata. Ho sentito che era ora di abbracciare questa nuova sfida. La Roma? Quando arriverò capirò il lavoro da fare e la struttura nella quale sono arrivato. Mi hanno cercato per quello che ho fatto qui al Benfica. Ci siamo parlati e abbiamo la stessa idea di lavoro con i proprietari del club. Andrò lì per modernizzare il settore sportivo. La Serie A è un campionato molto imprevedibile come lo sono ormai tutti i più grandi d'Europa, le big stanno soffrendo per la mancanza di pubblico. La cosa più importante è creare una mentalità vincente, giocare partita per partita e poi raggiungere gli obiettivi prefissati. Se dovessi incontrare il Benfica in Europa League? Al sorteggio speravo non uscisse questo incrocio, non avrei mai immaginato di poterlo sfidare da avversario. E spero che non accada nel resto della competizione. Ogni partita che il Benfica non ha vinto, ogni titolo che non ha vinto mi ha fatto male. Affrontare il Covid è stato difficile tanto più perché coincideva con due date speciali: volevo essere presente con la squadra. E a Natale speravo di stare con la mia famiglia. È stato difficile.".