L’ossessione è un fenomeno patologico che si manifesta con l'insorgenza di un'idea o di una qualsiasi rappresentazione mentale, che si impone al soggetto in modo insopprimibile, e lo trascina a compiere determinati atti o ad astenersi da altri. L’ossessione non è mai positiva, o quasi mai. Quella che ha attanagliato Tiago Pinto per Renato Sanches, al momento, non fa eccezione. Un giocatore fin qui virtuale, quando serve invece tanta concretezza. Ora bisogna passare dalle ossessioni agli equilibri, dalle convinzioni personali alle necessità. Perché il campionato è lì che aspetta, la zona Champions non è una chimera, il sogno di arrivare a Dublino non può essere trascurato e c’è un possibile derby di coppa Italia in vista. La Roma, al netto di un gioco non convincente, ha dei limiti di rosa evidenti che oggi impediscono di poter pensare a percorrere tre tragitti così tortuosi che tra fine novembre e la sosta di marzo contano quasi 25 partite. E quindi mano al portafoglio a gennaio? Sappiamo che coi limiti Uefa sarà difficile, ma un margine di manovra c’è. E ora Tiago Pinto non può sbagliare a ingranare la marcia. In difesa la Roma è l’unico club in Italia a non poter fare turn-over, sulle fasce hanno ripreso la titolarità due giocatori presi da Monchi e Petrachi, a centrocampo non si può fare a meno di Cristante (e infatti è il giocatore con più presenze in A) mentre sulla trequarti l’assenza endemica di Pellegrini e il flop di Aouar pesano non poco.
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Tiago, consigli per il mercato: basta ossessioni, serve semplicità
Aumentiamo il livello di pressione, durante la sosta si può. A gennaio Ndicka andrà in coppa d’Africa e Smalling non garantisce un ritorno senza ricadute, stesso discorso per Aouar e lo stesso Sanches. Ergo: abbandonare la pista Marcos Leonardo (altra ossessione estiva) e dirottare le poche possibilità su due reparti in solare bisogno di rinforzi. Un centrale serviva ad agosto, figuriamoci ora. La Premier può regalare occasioni a zero: Kiwior e Sarr in prestito, Dier in scadenza. Il primo conosce bene la serie A, il terzo conosce bene Mourinho. Candidature semplici, ma di garanzia. Senza andare a scovare il Maitland-Niles di turno. A centrocampo l’affare si fa più complicato, e allora forse meglio continuare a pregare per la rinascita di Pellegrini e Sanches. O magari l’esplosione di un altro Bove di turno. Meglio anticipare i rimedi a sinistra vista la scadenza di contratto di Spinazzola e i dubbi su Zalewski. C’è l’esperienza di Barisic (in scadenza) e la voglia di riscatto di Bakker. Ma per quest’ultimo bisognerebbe convincere una diretta concorrente come l’Atalanta a cederlo in prestito. Anche in questo caso è consigliata vivamente la semplicità. Perché come scriveva Coelho “le cose più semplici sono le più straordinarie, e soltanto un saggio riesce a vederle”. E così abbiamo fatto contento anche Franco Baldini, che dalla fredda Inghilterra un occhio su Roma lo butta sempre.
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