José Mourinho rischia due o tre giornate di squalifica perché, sotto lo sguardo degli uomini della procura federale della Figc, ha calciato il pallone in tribuna con rabbia, ha cercato il contatto con l’arbitro e, all’arbitro, ha urlato in campo e nel tunnel degli spogliatoi “...ti hanno mandato apposta, ti ha mandato la Juve...”. Tutto - scrive Guglielmo Buccheri su 'La Stampa' - per quattro minuti di recupero e non sei, sette o otto come avrebbe voluto il tecnico portoghese dopo il 90’ di Roma-Verona. Il rumore dei nemici che torna, dunque. Ma i nemici, Mou, se, proprio vuole, se li dovrebbe cercare altrove visto che a smentirlo è stato il suo stesso capitano, e fedelissimo, Lorenzo Pellegrini ("Bisogna fare un passo indietro, perché nessuno ce l’ha con noi..."), così alla Gazzetta dello Sport). Mou ha mimato il telefono e urlato una somma di illazioni pesanti."Lavorerò per voi...", così il portoghese ad una tifoseria che, per ora, non lo ha mollato, anzi. Parte della dirigenza giallorossa si è scusata, a lungo, con il direttore di gara, ma non Tiago Pinto, il direttore sportivo, ma non solo, della società. O, meglio, le scuse sono arrivate solo a metà e un po’ tardive tanto che anche Pinto rischia uno stop per dichiarazioni lesive.
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Davanti agli 007 federali il tecnico della Roma provoca Pairetto nel finale col Verona: rischia 3 turni
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