Forzaroma.info
I migliori video scelti dal nostro canale

news as roma

The Last Vermeer, il “timore” di Pearce e l’amicizia di Scott. Friedkin: “Questo film è come un figlio”

Getty Images

Il presidente della Roma: "Sono rimasto scioccato nello scoprire che la storia di van Meegeren non era stata realizzata in qualche forma. È una storia incredibile, ne ero semplicemente affascinato, quindi ho iniziato a svilupparlo"

Redazione

Imprenditore, pilota di aerei, presidente della Roma e ora anche regista. Dan Friedkin vive la sua vita senza porsi limiti. L'ultima esperienza riguarda la regia. Il numero uno giallorosso ha diretto e prodotto il film The Last Vermeer, uscito in America il 20 novembre e che arriverà in Italia il prossimo quattro dicembre. In un'intervista a Forbes Friedkin ha svelato qualche retroscena.

Su The Last Vermeer

Sono rimasto scioccato nello scoprire che la storia di van Meegeren non era stata realizzata in qualche forma. È una storia incredibile, ne ero semplicemente affascinato, quindi ho iniziato a svilupparlo. Mi piace l'arte. Amo quel periodo storico. Amo la storia in generale. Adoro studiare quell'epoca. Ma mi interessava anche qualcosa che si vede meno spesso, di come le persone e una nazione affrontano la ricostruzione e le devastazioni di un'orribile tragedia come una guerra mondiale. Abbiamo visto molti film sulla seconda guerra mondiale, molti film fantastici. Ma il modo in cui una nazione particolare con molte persone eroiche si è ricostruita e ha affrontato le conseguenze della guerra è stato altrettanto interessante per me. Inizi a sviluppare la sceneggiatura, ti ci immergi e diventa tuo figlio.

Su Ridley Scott

È diventato un amico molto intimo e, certamente, un mentore. Quello che ho imparato su quel set è stato, fondamentalmente, tenere la bocca chiusa, guardare e ascoltare - e l'ho fatto. Ho imparato molto da lui ed è stato di grande aiuto nel farmi capire la sua visione del cinema.

L'attore protagonista Guy Pearce ha parlato di Friedkin

Ridley Scott mi ha chiamato per parlarmi di Dan (Friedkin). Ha detto: "Voglio solo dissipare i timori che potresti avere su un regista esordiente", al che ho subito fatto notare che ho lavorato con molti registi esordienti. Mi ha detto che Friedkin ha un grande occhio cinematografico, con una grande sensibilità, ed è un uomo rispettoso che vuole fare solo dei bei film. Quando ho sentito queste parole mi sono rapidamente incuriosito.