Siamo ai titoli di coda. L'ennesima stagione che va in soffitta per lasciare spazio a mesi di voci e indiscrezioni più o meno credibili. Anzi, il periodo delle bombe alla Maurizio Mosca è iniziato da tempo, e la Roma sarebbe assoluta protagonista del mercato in uscita. Per carità, la società ha abituato tutti ad una cessione eccellente per stagione ma stando alle news che circolano, durante questa sessione di mercato Sabatini avrebbe il compito di vendere tre, quattro, cinque tra i giocatori più forti in rosa. Una via poco praticabile. In ogni caso la Roma chiuderà i giochi in uno stadio che suscita nel tifoso romanista emozioni contrastanti. Le due sconfitte nell'anno del terzo scudetto e gli interminabili anni senza riuscire a vincere, l'assassinio del mai dimenticato Antonio De Falchi, le trasferte con 10.000 romanisti al seguito, il pallonetto di Totti contro l'Inter ad impreziosire una vittoria - nel primo anno di Spalletti - che non arrivava da una vita, tante finali in cui la coppa è restata a Milano e un paio in cui a trionfare fummo noi. Senza dubbio è una parte importante della nostra storia, San Siro. E stasera i giallorossi hanno la possibilità di portare a casa il bottino pieno davanti ad un Milan disastrato e malinconico.
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TESTA A TESTA Milan-Roma: Manolas-Bacca; Nainggolan-Poli; Totti-Romagnoli
Da De Falchi allo strapotere delle squadre del nord passando per l'eterna rivalità tra Milano e la Capitale. Una sfida che non potrà mai essere come le altre
La squadra di Brocchi - non certo una figura amichevole per i colori giallorossi - sta portando avanti, con estrema fatica, le ultime partite di questa stagione, in attesa della finale di Coppa Italia contro la Juventus. Il ruolino di marcia da quando l'ex Lazio si è seduto sulla panchina dei diavoli è deficitario. Sono si arrivate due vittorie esterne contro Samp e Bologna, ma per una squadra con la storia calcistica del Milan è inammissibile conquistare due punti in totale nelle sfide contro Verona, Carpi e Frosinone, le tre destinate a giocare in cadetteria nella prossima stagione. L'epoca delle finali di Champions è finita e Berlusconi sta cercando acquirenti. Se dovesse vendere, come sembra, la maggioranza della società ad una cordata di cinesi, la Juventus resterebbe l'unica grande squadra del nostro campionato ad avere una proprietà italiana. I tempi dei presidenti-tifosi sono andati e nulla può frenare la globalizzazione del mondo del calcio. Il romanticismo è altra cosa.
Mi verrà perdonato l'aver glissato sulla speranza secondo posto della squadra di Spalletti. Si, certo, il pallone è rotondo e il Frosinone ha un grande orgoglio. Ma un passo falso del Napoli, questa sera, non è credibile. Tanto vale concentrarsi sui preliminari di Champions League e le possibili avversarie della Roma, con lo spauracchio del Manchester City di Guardiola che non farà dormire sonni tranquilli i dirigenti della Roma. Nel frattempo c'è Milano e una classica che non va sbagliata.
Manolas-Bacca: L'omaggio al difensore greco è dovuto. Ha letteralmente preso in mano la difesa della Roma e se Ruediger è migliorato in modo esponenziale è anche merito suo. È tra i nomi di tendenza nelle agende dei club di mezza Europa ma dovrebbe rimanere almeno un'altra stagione per la gioia di Spalletti che sarebbe ben contento di affidargli ancora una volta la retroguardia giallorossa. I tifosi della Roma, intanto, lo apprezzano per la grinta che mette in ogni minuto che gioca con la maglia giallorossa. La sua conferma sarebbe il primo, grande passo avanti per una Roma vincente. Il colombiano del Milan ha giocato tutte le gare di campionato dei rossoneri, mettendo a segno 17 reti. È sicuramente un grande attaccante e come spesso, storicamente, le capita quando c'è da scegliere il lato da imboccare di un bivio, la Roma fallisce e invece della carta vincente pesca il Dzeko di turno. Bomber di razza.
Nainggolan-Poli: Il belga è senza dubbio l'uomo copertina della Roma Spallettiana. È il prototipo del centrocampista moderno: corsa (tanta), carattere, tecnica, gol. Non a caso Antonio Conte farebbe carte false per portarlo a Londra. A sensazione, se dovesse scegliere il giocatore al quale non vorrebbe rinunciare per nulla al mondo, Spalletti indicherebbe l'ex Cagliari. Tra l'altro, con l'arrivo del tecnico di Certaldo, Nainggolan ha iniziato anche a segnare gol belli e decisivi. Roma e la Roma gli sono entrate nel cuore come ama ripetere, ma le vie del mercato sono infinite e fino a settembre i tifosi giallorossi vivranno con la paura di perderlo. Sulla mediana, ad affrontare i campioni della Roma, ci sarà tra gli altri Poli. Non si offenda il centrocampista della nazionale, ma la sua titolarità nella squadra di Brocchi è l'emblema del momento dei rossoneri. Certo, ha delle qualità e non è il peggior centrocampista che abbia mai calcato i campi della Serie A, ma il vero Milan è un'altra cosa.
Totti-Romagnoli: Non dovrebbe partire titolare, è vero (anche se l'assenza di Perotti potrebbe invogliare Spalletti ad inserirlo dall'inizio), ma quanto fatto dal capitano in queste ultime partite merita un'eccezione. 600 presenze con la Roma, una rete ogni due partite e due colori incisi a fuoco nel cuore. È stato fiero condottiero della Roma, da romanista, per un quarto di secolo, un onore che spetta a pochissimi eletti. E l'amore che questa città gli ha espresso in ogni forma dovrebbe ricompensarlo dei sacrifici fatti. Leggenda. Il giovane ex giallorosso venduto a peso d'oro da Sabatini non ha disputato una grande stagione, di certo non facilitato dalla confusione che regna nella Milano rossonera. Se fosse il nuovo Nesta, però, non ci sarebbero ostacoli nelle sue prestazioni. Deve ancora dimostrare di valere la cifra per la quale è stato acquistato.
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