La sfida di San Siro tra Roma e Inter non può essere considerata decisiva ma è senz’altro un banco di prova importante per entrambe le formazioni. La squadra di Garcia è in testa al campionato ma potrebbe essere superata dai neroazzurri (oltre che da Napoli e Fiorentina) in caso di sconfitta, i giallorossi devono difendere la prima posizione ma la vittoria avrebbe un valore più che quantitativo e meramente numerico. Vincere a Milano con una prestazione convincente potrebbe aiutare a consolidare la fiducia in questo percorso ed aiutare a percorrerlo con più forza e convinzione, come un passo ulteriore e decisivo di una maturazione che parte da lontano. Ma chi sta più in alto rischia di farsi più male cadendo, proprio la Roma infatti è la squadra che ha più da perdere e questa non è mai una carta a proprio favore. Mancini ha un gruppo pieno di ottime individualità con cui non ha ancora trovato l’alchimia adeguata ma con il quale è riuscito per lo meno a sistemare la fase difensiva, quella neroazzurra è infatti la difesa meno battuta del campionato con soli 7 gol subiti, ma davanti avrà il miglior attacco del torneo con 25 gol all’attivo. I padroni di casa non partono favoriti, hanno forse meno pressione, avranno sicuramente tanta voglia di dimostrare il loro valore e l’importante sostegno del loro pubblico. Ma è una partita aperta e sarà il campo a parlare. Il Mancio non ha ancora sciolto le riserve sul modulo, in ballo ci sono un solido 4-5-1 e un offensivo 4-3-3, Garcia, invece, sembra voler insistere sulla via della continuità riaffidandosi al 4-3-3.
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TESTA A TESTA Inter-Roma: Gervinho-Santon, Pjanic-Perisic, Jovetic-Manolas
La partitissima di San Siro è di quelle che danno il polso di una stagione, gli allenatori si affidano ai loro uomini di maggior classe nella partita in cui il miglior attacco del campionato va a fare visita alla miglior difesa
GERVINHO-SANTON: La difesa interista si sta comportando veramente bene e la coppia di centrali composta da Miranda e Murillo sembra un buon mix di esperienza e fisicità. Il punto debole del sistema difensivo potrebbe essere sulle fasce dove Santon e uno tra Telles ed il più difensivo Juan Jesus dovranno vedersela con le frecce giallorosse. Le accelerazioni di Salah e dell’ispiratissimo Gervinho potrebbero mettere in difficoltà la retroguardia neroazzurra e sfruttare al meglio il lavoro sporco di Dzeko. Il centravanti bosniaco è in grado di impegnare da solo i centrali facendo respirare la squadra e aprendo spazi per gli inserimenti, sapendosi anche reinventare rifinitore nel momento del bisogno, aspettando di tornare goleador. Insomma, senza l’adeguato sostegno in fase difensiva degli esterni d’attacco le cose per la squadra di Mancini potrebbero mettersi male.
PJANIC-PERISIC: Il ruolo dei due giocatori non è lo stesso ma da entrambi ci si aspetta tantissimo e rappresentano gli elementi di maggiore qualità tecnica delle rispettive metà campo. Il croato non ha ancora espresso a pieno il suo potenziale e nessun romanista si augura che accada domani, sulla sinistra può diventare devastante e proporsi sia come suggeritore che come finalizzatore. Sarà un cliente durissimo per l’esterno basso giallorosso di turno (che sia Florenzi o chi per lui) e senza l’adeguato supporto potrebbe fare emergere i difetti di una fase difensiva ancora non impeccabile. A Pjanic, invece, andranno consegnate le chiavi del centrocampo perché, forse in questo caso come non mai, condurre i giochi in mediana potrebbe rivelarsi determinante. L’Inter è molto muscolare in mezzo al campo ma gli manca un vero e proprio regista come, invece, sa esserlo il numero 15 romanista, anche partendo da mezzala. Il possesso di palla potrebbe essere la miglior difesa ma i guizzi di Pjanic, la sua capacità di verticalizzare ed il suo rinnovato senso dell’inserimento, stanno diventando armi sempre più in grado di spaccare la partita. Per non parlare delle sue punizioni poi.
JOVETIC-MANOLAS: La colonna ellenica della difesa giallorossa rimane l’elemento imprescindibile di un reparto arretrato che non riesce ancora a trovare l’equilibrio sufficiente per tenere la propria porta inviolata. I clienti questa volta sono molto scomodi. Se Icardi, attaccante vero con il fiuto del gol, può essere contenuto da Manolas sul piano del fisico e del dinamismo, le maggiori difficoltà allora potrebbero provenire dall’imprevedibilità di Jovetic, giocatore in grado di inventare la giocata e di cambiare il passo alla manovra interista nella trequarti avversaria. Il suo movimento ad uscire dall’area per andare incontro alla palla non deve portare troppo fuori i marcatori romanisti lasciando spazi a Icardi, la punta argentina sa essere mortifera sotto porta. Il montenegrino ha la classe sufficiente anche per trovare lo spunto personale o il tiro da fuori e con il suo nuovo partner offensivo costituiscono una coppia, non ancora rodatissima, ma veramente pericolosa. Concentrazione, applicazione e aggressività in fase difensiva dovranno essere al massimo per tutta la partita, una squadra corta e pronta a sacrificarsi può riuscire a mascherare anche qualche sbavatura.
Giuliano Masciangioli
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