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TESTA A TESTA Chievo-Roma: Gervinho-Gamberini, Florenzi-Castro, Manolas-Paloschi

Il nuovo anno che comincia chiede subito un cambio di passo alla formazione di Garcia che deve invertire la tendenza con cui ha chiuso il 2015, davanti si troverà una squadra solida che naviga a vele spiegate verso una comoda salvezza

Redazione

L’anno nuovo per i giallorossi si apre con una trasferta a Verona contro il Chievo in condizione di piena emergenza, sia a centrocampo che in attacco gli uomini a disposizione sono veramente contati. Garcia, dopo le ricorrenti voci di un possibile esonero che si sono inseguite per tutta la pausa natalizia, cerca un risultato positivo per aprire il 2016 con il piglio giusto e costruire certezze intorno ad una squadra che ha chiuso l’anno appena passato in mezzo alla bufera, nonostante l’importante vittoria casalinga ottenuta contro il Genoa. Davanti si troverà una squadra quadrata e compatta che interpreta alla perfezione il credo del proprio allenatore, Maran ha una rosa composta da giocatori esperti e di quantità a cui non mancano le qualità per poter fare male all’avversario. Il tecnico trentino dovrebbe schierare un 4-3-1-2 solido difensivamente e ottimo per sfruttare le ripartenze, Garcia potrebbe rispondere con il suo consolidato 4-3-3 anche se gli interpreti non saranno i soliti noti per via di infortuni e squalifiche, non sorprenderebbe quindi l’utilizzo di un 4-2-3-1 con lo spagnolo I. Falque ad agire da trequartista.

Gervinho-Gamberini: Dalla freccia ivoriana ci si attende una partita importante, il match è fondamentale e la Roma non può prescindere dalle sue prestazioni per diventare travolgente in fase offensiva. In assenza di Dzeko e Totti potrebbe essere affidato a lui il ruolo di centravanti, posizione che Gervinho può sicuramente ricoprire seppur in modo atipico. C’è da aspettarsi un continuo movimento e interscambio di posizioni tra gli esterni offensivi, data la duttilità di Salah e I. Falque, per evitare di dare punti di riferimento ad una difesa come quella clivense che pur non essendo composta da eccellenze risulta affidabile e ben organizzata. Gamberini dovrebbe essere il leader di un reparto schierato a quattro che può contare sulla copertura dei terzini e su un discreto filtro del centrocampo. C’è da aspettarsi grande attenzione nella fase difensiva e molta aggressività sui portatori di palla.

Florenzi-Castro: Dovrebbero partire entrambi come mezzali di un centrocampo a tre nonostante possano interpretare molti ruoli anche con altri moduli, Florenzi e Castro sono i jolly dei rispettivi allenatori, sono giocatori che possiedono il giusto mix di cuore, tecnica e applicazione, sono le pedine a cui un mister difficilmente può rinunciare. Il soldatino giallorosso ha mostrato tutta la sua determinazione e attaccamento ai colori e all’allenatore già nell’ultimo match dello scorso anno, finendo per diventare il simbolo di un gruppo che sembra essere unito contro tutto e tutti. A Verona ci sarà bisogno che incarni ancora quei valori e che sappia trasmetterli ai compagni con la sua grinta e determinazione contagiose, le sue proiezioni offensive possono essere letali ma non va sottovalutato il suo apporto in fase di interdizione come quello in fase di costruzione, dove dovrà far dimenticare la pesante assenza di Pjanic. L’argentino del Chievo ha la grinta per combattere in mezzo al campo e la tecnica per inserirsi e punire l’avversario, pur non essendo un gigante occhio ai suoi colpi di testa.

Manolas-Paloschi: La difesa romanista non si troverà davanti l’attacco più prolifico della serie A ma la coppia Paloschi-Meggiorini è molto affiatata e può creare grattacapi alla retroguardia della Roma, in particolare il primo, centravanti di scuola Milan con ottimo senso della posizione e del gol, oltre ad essere molto pericoloso in area di rigore con la sua grinta è sempre il primo difensore della squadra mettendo molta pressione sui portatori di palla quando il gioco comincia dalle retrovie. Al greco Manolas andranno le chiavi della fase difensiva, a lui verrà chiesta attenzione non solo in marcatura ma anche nel coordinamento dei movimenti della linea a quattro dove spesso i compagni di reparto mostrano qualche sbavatura. Per evitare di farsi sorprendere in fase di impostazione o in contropiede sarà fondamentale l’apporto dei terzini, chiamati anche ad un costante lavoro di spinta, come quello del centrocampo che dovrà essere in grado di suggerire il passaggio facendo trovare sempre un uomo libero per l’appoggio. In campionato si sa nessuna partita è mai scontata per cui il livello di allerta dovrà essere sempre al massimo.

(Giuliano Masciangioli)