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Tavecchio: “Totti un grande del calcio, decida lui quando smettere” – FOTO

Il presidente della Lega è intervenuto a margine del progetto Briswa, evento contro il razzismo nel calcio e nello sport

Jacopo Aliprandi

TOR VERGATA, dall'inviato - Il presidente della Lega Carlo Tavecchio è intervenuto a margine del progetto Briswa, evento contro il razzismo nel calcio e nello sport. Ecco le sue dichiarazioni ai microfoni dei cronisti presenti:

Il ministro Lotti ha detto che il calcio va riformato, che ne pensa?

Lo diciamo da un po’ che il calcio va riformato. Da un paio di anni diciamo che bisogna fare strategie nuove, coinvolgere soprattutto di più dalla base. Però dobbiamo capire che la trasformazione deve essere fatta con metodo, senza creare situazioni sul territorio. Noi siamo il Paese dei campanili. È facile dire ‘riduciamo’, ma bisogna capire come si riduce e capire cosa si vuole fare. Certamente abbiamo fatto già molto, con gli strumenti messi a disposizione della federazione, per cercare di mettere a posto almeno la serie A.

Sempre il ministro dello sport ha bacchettato i presidenti della società perché manca un presidente di Lega…

E’ stato nominato un commissario all’uopo. Io lo conosco il commissario (è Tavecchio stesso, ndr) e stiamo lavorando insieme ai subcomissari per fare una operazione che sia al massimo della visibilità e della chiarezza. Sicuramente il problema economico è quello più importante perché le governante bene o male si trovano. Il problema sono i riparti dei fondi dei diritti televisivi.

Potrebbe diventare presidente della B un presidente di una squadra di serie B…

Ho già detto e ripeto che credo che sia un’anomalia di sistema che un presidente di serie A possa diventare di una lega di serie B.

Potrebbe essere l’ultima settimana di Francesco Totti, ieri c’è stato uno striscione della curva Nord nei suoi confronti. Che ne pensa?

Non ho letto lo striscione perché ero a Torino, però ho sempre detto che bisogna ringraziare un grande del calcio italiano, una persona mite che è sempre stata mite e gentile e che ha illustrato il calcio italiano nel miglior modo possibile. Ho dato solo un consiglio a Totti: di decidere lui del suo destino.