Una stagione da protagonista quella di Wojciech Szczęsny con la maglia della Roma, autore di 34 presenze tra campionato e Champions League, coronate spesso da ottimi interventi. Il portiere polacco, in prestito dall'Arsenal, è intervenuto questa mattina ai microfoni dell'emittente radiofonica "Roma Radio".
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Szczesny: “Arriviamo al derby nel migliore dei modi, Ruediger miglior difensore degli ultimi 50 anni”
"Qui sto avendo la fiducia di tutti, quando ho la fiducia dei compagni, del mister, dei tifosi e di tutto il club, le cose funzionano al meglio. Il merito non è solo mio ma di tutte le persone che mi hanno aiutato"
Pensi che Rudiger sia il miglior difensore degli ultimi 50 anni?
Si, l'ho detto in tempi non sospetti e le sue prestazioni mi danno ragione.
Quando hai deciso di fare il portiere? Lo volevi fare da quando eri piccolo?
No, nessuno da bambino vorrebbe fare il portiere. Ho iniziato a giocare a calcio a 7 anni e volevo fare l'attaccante ma si vedeva che ero lontano da quel ruolo. L'allenatore che avevo mi chiese di provare in porta, tra l'altro ci giocava anche mio padre, e le cose sono andate bene nel nuovo ruolo.
Tu confermi la tradizione che i portieri sono un po' matti. Ma perchè è così?
Probabilmente siamo matti perchè giochiamo in porta e viceversa. Un mio compagno di nazionale mi disse: "Del resto, uno che vuole essere colpito dalla palla e fa un lavoro che qualche volta è noiosissimo non può che essere matto". Ma i giorni in cui vediamo portieri matti sono alle spalle, adesso iniziamo a vedere sempre più spesso portieri molto posati.
C'è un po' di somiglianza tra l'Arsenal, la squadra dalla quale sei in prestito, e la Roma?
Da un punto di vista calcistico è vero, entrambe le squadre hanno dei giocatori molto forti a livello individuale e tecnico. E' difficile fare dei paragoni sulle due squadre perchè giocano in campionati diversi: quello inglese è più fisico, quello italiano è più tattico. Vediamo il prossimo anno come andranno le cose, sia Arsenal che Roma hanno avuto una stagione abbastanza buona ma noi ci auguriamo di più e speriamo che entrambe possano vincere i rispettivi campionati.
Ho l'impressione che tu a Roma ti sia inserito bene... Ti piacerebbe restare?
Per me il calcio è sempre stato al primo posto nella mia vita. Se le cose vanno bene nel calcio, anche la vita va bene. Qui sto avendo la fiducia di tutti, quando ho la fiducia dei compagni, del mister, dei tifosi e di tutto il club, le cose funzionano al meglio. Il merito non è solo mio ma di tutte le persone che mi hanno aiutato.
Chi sono i compagni più pazzi in squadra?
Il podio è tutto di Nainggolan. Probabilmente anche io me lo gioco, ma sono di gran lunga inferiore a lui. Al suo cospetto io sono quello calmo, tranquillo e serio.
Si sente nello spogliatoio che la partita di domenica tra Lazio e Roma è una partita diversa?
Si naturalmente si sente che è una partita speciale. E' un derby contro una buona squadra, arriviamo nelle migliori condizioni possibili, abbiamo fatto bene nelle ultime settimane e la fiducia e il morale sono alti. Abbiamo solo una cosa in testa, la vittoria. Per noi deve essere una partita come le altre perchè vale tre punti, ma per i tifosi sappiamo che non è così.
Qualche partita fa Spalletti ti ha chiesto se ti servissero gli occhiali...
La situazione era particolare. Quando è entrato Dzeko negli ultimi minuti della partita il mister mi ha chiesto di lanciare lungo per lui, un paio di questi erano fuori misura e il mister si è fatto sentire forte e chiaro. Mi ha messo paura, avevo paura di affrontarlo negli spogliatoi anche se avevamo vinto. Può sembrare divertente ma è significativo, il mister non accetta errori dentro e fuori dal campo o nei comportamenti, questo ha cambiato la tendenza della nostra stagione. Questo suo essere esigente con tutti sta facendo la differenza.
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