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Svilar: “Lavorare con Mourinho un sogno. Con Rui Patricio nessuna lotta”

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Il portiere serbo non sente la concorrenza con il portoghese: "Coi piedi me la cavo, ma Mourinho non vuole che rischi"

Redazione

Oggi Mile Svilar ha preso ancora una volta il posto da titolare nella seconda amichevole estiva della Roma, la prima in Portogallo dove il portiere serbo è cresciuto e si è guadagnato la chiamata dei giallorossi. L'ex Benfica ha parlato ai cronisti dopo la vittoria col Sunderland:

Sei tornato in Portogallo, tua seconda casa, e sei stato impegnato una sola volta con un tiro nella ripresa. Come sta andando il tuo adattamento? "Sono contento di essere tornato, è una seconda casa per me e qui ho trascorso cinque anni bellissimi. Sono concentrato nel fare una buona preparazione. Oggi non è stata una partita complicata per me, ho fatto solo una parata ma questo è il nostro lavoro”.

Cosa significa lavorare con Mourinho? “È incredibile lavorare con il mister, è un sogno. Sono arrivato in un grande club con grandi tifosi. L’ambientamento procede bene, ci sono diversi giocatori che parlano portoghese, come Ibanez, anche alcuni membri dello staff tecnico e l’allenatore dei portieri Nuno Santos”.

Giocare con i piedi è una tua caratteristica? È una cosa che ti chiede Mourinho? “Mi chiedono di non fare errori sciocchi, di giocare la palla quando è possibile ma di non correre rischi come è normale che sia. Mi è sempre piaciuto giocare a calcio anche con i piedi da quando sono bambino, è quello che sto cercando di fare. Me la cavo ma ho sempre dei margini di miglioramento”.

Com’è il rapporto con Rui Patricio? Ci sarà una concorrenza forte, pensi ti potrà aiutare? Hai parlato con lui? “È arrivato solo 2-3 giorni fa, abbiamo avuto poco tempo per parlare, ci siamo allenati insieme soltanto un paio di volte. Non sarà una lotta, ognuno di noi farà il proprio lavoro e del proprio meglio”.

Hai fatto una scommessa con te stesso venendo a giocare in un club dove c’è un portiere titolare nella propria Nazionale? Molti giovani vanno in club dove sono sicuri di giocare. “Non direi che sia una scommessa né che la scelta più facile sia sempre quella migliore. Come ho detto prima, sono arrivato in un grande club con grandi ambizioni e anche io sono una persona ambiziosa che lavorerà per i propri obiettivi”