Mile Svilar ha rilasciato un'intervista ai canali ufficiali della Roma. Il portiere giallorosso si è soffermato in particolare sulla sua crescita e sulla grande notte europea vissuta da protagonista contro il Feyenoord. Queste le sue parole:
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Svilar: “Ricorderò per sempre la corsa sotto la Sud. Sento il supporto della società”
Quanti giorni prima si cominciano a provare i rigori? "Lo abbiamo fatto un giorno prima. A volte i ragazzi si fermano a calciarne qualcuno dopo l'allenamento".
Giovedì è stata una notte incredibile. Alla corsa sotto la Sud ci avevi pensato prima? "No, non ci avevo pensato. Era quello che sentivo in quel momento e l'ho fatto. Rimarrà per sempre nella mia memoria, è molto bello ed emozionante".
Sull'abbraccio con i compagni a fine partita. "Quando ci penso mi viene il sorriso. L'ho già visto tante volte in questi due giorni ma è giusto. Voglio però anche mettere il focus sulla partita di lunedì perché è importantissima".
Quante ore hai dormito? "Sono andato a casa e ho rivisto tutta la partita. Dopo ho visto gli highlights di tutte le altre e poi ho dormito dalle 5.30 alle 8 e basta".
Ti ricordi cosa ti ha detto De Rossi prima dei rigori? "Mi ha detto attenzione che i rigori li riguardano al Var per vedere se tieni i piedi sulla linea".
Hai detto che ti sei segnato delle note sul telefono sui loro rigoristi. "Sì è vero. Hancko a destra e Alireza a destra. Li ho guardati solo la mattina".
Non hai pensato di cambiare angolo? "Prima dei rigori anche Azmoun mi aveva detto che Alireza lo avrebbe calciato a destra sicuramente. Bravo anche Sardar e bravi tutti".
L'ultimo lo avevi quasi preso. "Volevo andare a destra ma dopo si è fermato e in quel momento l'ho perso. Per questa volta ne sono bastati due".
Il Brighton sarà un avversario durissimo. "Guardo tanto il calcio e anche la Premier League. Loro sono fortissimi, è un avversario tosto. Sarà difficile ma io credo molto in questa squadra. Ho la sensazione che possiamo andare lontano e fare qualcosa di speciale. Le partite europee sono sempre speciali".
Sull’esordio in Champions League. A fine partita hai parlato molto con Lukaku. “Tutti fanno degli errori. Mi stava dicendo che tutti in Belgio non credevano al mio esordio in Champions. E' stato molto bello".
Giovedì ho visto un altra foto però questa volta il feeling era diverso. "Sì, è stato molto bello. E' molto strano, 7 anni dopo non avrei mai pensato che potesse accadere".
Sul padre che in Coppa delle Coppa parò 3 rigori. "Me lo ha ricordato due giorni fa. Mi ha detto che lui ne aveva parati tre. Quindi ora devo pararne 4".
Com'è stato crescere con un papà portiere? "Bello, ho lavorato anche con lui quando ero più giovane. Era molto bello, parliamo spesso dopo le partite. Mi insegnava tante cose, è stato un maestro".
Quali sono stati i tuoi modelli oltre a lui? "Neuer mi piaceva molto ma anche Cech. Il mio più grande idolo però era Casillas".
Ti ho visto sempre sereno anche l'anno scorso. Hai sempre avuto il supporto di tutto il club. "Ho sempre avuto la sensazione che tutti credevano in me e il primo ero io a credere in me stesso. Lo farò fino all'ultimo perché sono fatto così. Sentivo anche il sostegno della proprietà e tutta la squadra ha sentito la stessa cosa. Ryan è stato con noi in pullman prima della partita, è stato un gesto bellissimo da parte sua".
A Frosinone vedevo che il primo ad applaudirti era sempre Rui Patricio. "E' un grande uomo. Parlo sempre con lui perché parliamo entrambi portoghese. Ci parlo dall'inizio perché avevamo anche il preparatore portoghese. E' un brav'uomo. Abbiamo un buon rapporto. Quando gioca anche io faccio il tifo per lui e per la squadra".
Più difficile la parata su Soulé o i rigori? "Quella su Soulé. Non è un riflesso da vicino ma è una reazione. E' più facile parare un rigore che un tiro da 25 metri. Non avevo visto la palla partire ma poi è andata".
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