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Sveglia Luis! Decidi

(di Claudio Urbani – ForzaRoma Stadio) La testa confusa non è “patrimonio” solo dell’uomo con la scucchia.

Redazione

(di Claudio Urbani – ForzaRoma Stadio) La testa confusa non è "patrimonio" solo dell'uomo con la scucchia.

La testa confusa preme come un macigno insostenibile in tutti gli amanti della Roma (e sono tanti) che non sanno più se credere nel progetto e non in chi lo persegue, se credere solo in una delle due cose o a nessuna delle due.

 

La nostra idea è confusa (ovviamente...) ma ribadiamo l'opinione espressa in altri circostanze: non ci piace il sostantivo "rivoluzione" ma questo Tom e Frank (Baldini) hanno fatto, con il sostegno non irrilevante di Unicredit (non sempre adamantina nei suoi atti, ma sembra che sia un obbligo per le banche la non-trasparenza...) e il braccio armato (si fa per dire) di Sabatini che ha sicuramente alternato ottime intuizioni ad errori grossolani (francamente ci è sembrata eccessiva la corte fatta a Kjaer, buon giocatore, migliore anche di quello che appare, ma che il Wolfsburg non voleva più neanche come operaio alla Volkswagen) ma che, a un certo punto, in piena estate, apriva anche i cancelli di Trigoria, isolato e felice (?).

Discutere Luis Enrique è esercizio quasi obbligato, vista la situazione; assai meno comprensibile è lo stupore di chi si...stupisce per le difficoltà ciclopiche che l'uomo di Gijon sta incontrando.

Cosa pensavamo, che un signore ricco di cultura (calcistica) ma sprovvisto di tutto il resto (esperienza, duttilità, spirtio di adattamento, conoscenza della materia italiana-assai diversa dalla stessa materia che si studia nel resto del mondo, in Spagna soprattutto fosse in grado, oltretutto con una pletora di orchestrali talentuosi (alcuni) ma mai amalgamati fra lorl nemmeno in una serata di fiera di paese,  di confezionare vestiti di alta sartoria (leggasi prestazioni e risultati) da far impallidire le corazzate delle griffe mondiali della moda - tanto per restare nella metafora-?

Certo, chi scrive è rimasto negativamente sopreso, pur nella consapevolezza della delicatezza del compito affidatogli, del fosso che l'asturiano si è scavato da solo, con una girandola di prove, alcuni delle quali assurde (tanto per non far nomi: Taddei emarginato a inziio stagione, ora inamovibile; J.Angel, esattamente il contrario; Pjanic, collaudato efficacemente nel centrocampo a tre con De Rossi e Gago, sovente riproposto trequartista con minor costrutto; Juan e Cicicno, diciamolo senza mezzi termini, ormai ex giocatori che l'uomo con la scucchia non si sa se per spirto evangelico, vuole far risorgere a dispetto di loro stessi, osiamo dire e l'elenco potrebbe continuare).

Per non tacere del trattamwento, anch'esso schizofrenico, riservato a Totti: in estate quasi un "sopportato", poi "statua al Gianicolo", adesso  preso in giro (senza malanimo, sia chiaro, ma tant'è) con la storiella che non sarebbe degradante per lui entrare sullo 0-2 e l'uomo in meno, facendo, miracolosamente due autogol: demotivare gli undici che scendono in campo nel secondo tempo (la partita è persa, se non entra Totti...) ed esporre, stavolta veramente suo malgrado, il capitano a quella squallida sceneggiatura che lo vede , a seconda delle fazioni, vittima o carnefice di una città e di un popolo intero.

Caro Luis, basta con le indecisioni, i mezzi sorrisi, gli equilibrismi per non scontentare nessuno che finiscono per far incazzare tutti (chiedimo scusa per il vocabolo british, ma rende bene l'idea..). E' il momento delle scelte: via Juan, Cicinhio, Cassetti, Simplicio, forse lo stesso Perrotta (ci piange il cuore mentre lo scriviamo); via nel senso di non utilizzarli più, a meno che non scoppi un'epidemia. E dento Viviani, Verre, Caprari, Nego.Se è la Roma dei giovani, che giovani siano. In attesa, a gennaio e a maggior ragione a giugno di operare investimenti non dissennati ma neanche strizzando troppo l'occhio alla morigeratezza del governo Monti.