Una continua discesa. Quando la Roma sembra aver toccato il fondo, ecco che invece riesce a scavare oltre. E la crisi nera di risultati e di prestazioni non si riflette solamente sulla classifica e l'umore di spogliatoio e tifosi, come se già non bastasse, ma anche sull'aspetto finanziario del club. Che inevitabilmente finisce per avere meno appeal, soprattutto a livello di mercato. In entrata sì, ma pure in uscita. Nella rosa della Roma sono pochissimi quelli che stanno riuscendo nell'impresa di salvarsi, tutti gli altri sono in picchiata e quindi valgono sempre meno. Anche i cosiddetti big o senatori come Mancini, Cristante e Pellegrini. Tutti e tre in questi anni hanno goduto di grande stima da parte dell'opinione pubblica (più che altro quella non romanista), anche grazie alla costante presenza in Nazionale. E la Roma, forte anche di contratti lunghi, si sarebbe potuta teoricamente sedere a trattare una loro cessione chiedendo almeno 20-25 milioni, anche qualcosa in più per il capitano giallorosso. Ora, con Mancini e Cristante che non sono più neanche nel giro di Spalletti, difficilmente Ghisolfi potrebbe pretendere più di 15 milioni, o di 18-20 per Pellegrini. Anche considerando il clima che si respira intorno a loro e l'eventuale voglia di cambiare aria.
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‘Svalutation’ Roma, da Cristante a Zalewski: quanti milioni buttati in 80 giorni
Zalewski e Celik, ma anche Dybala: quanti milioni in fumo con questa Roma
—Lo stesso Dybala, tra infortuni e prestazioni sottotono, una carta d'identità che tra una settimana dirà 31 e un ingaggio pesante, sarà sempre più complicato da cedere. E anche la clausola da 12 milioni rischia di diventare esagerata. E Soulé? Quello che sulla carta doveva essere il suo erede è costato alla Roma circa 30 milioni bonus compresi, ma al momento non potrebbe valerne più di 20, considerando la giovane età. Ma lo stesso vale per i calciatori meno importanti che stanno combinando un disastro dopo l'altro. Ad esempio Celik, difficile da valutare adesso più di 4-5 milioni. Oppure Nicola Zalewski, che un paio di mesi fa il Galatasaray voleva acquistare sborsando oltre 10 milioni più un ricco ingaggio al polacco. In meno di sessanta giorni, sarebbe assurdo solo pensare a un centesimo in più della metà. Discorso simile per Paredes, già sul viale del tramonto in giallorosso da qualche tempo. Con i 272 minuti trascorsi in campo e un contratto in scadenza, il Boca Juniors farebbe bene a pretendere che si liberi gratis o quasi a gennaio.
Tornando al mercato estivo, Mario Hermoso su Transfermarkt ha un valore di 18 milioni ma le prestazioni offerte in queste settimane gli varrebbero forse un quarto di questa cifra. Lo stesso Dovbyk sta facendo parecchia fatica a combaciare con i 35 milioni spesi dalla Roma per strapparlo al Girona, ma quasi mai per colpa sua. Anzi, molto spesso è lui ad aver tenuto a galla la squadra di Juric. Kone non sta brillando particolarmente, ma ha qualità e prospettive innegabili, per cui non ha perso più di tanto rispetto ai poco meno di 20 milioni sborsati per lui. Discorso identico per Baldanzi. Le Fée, invece, 23 milioni non li è probabilmente mai valsi. Il calvario dell'infortunio e qualche partita sufficiente, ma non di più, hanno fatto crollare la cifra di un cartellino che ora non può andare oltre i 14-15, volendogli dare fiducia in prospettiva. Shomurodov non gioca. Saud e Dahl nemmeno e in questo momento non arrivano forse neanche a metà dei 6,5 milioni che sono costati alla Roma. Gii unici ad aver fatto crescere il loro valore sono il giovanissimo Pisilli, Svilar e Ndicka. Nonostante qualche brutto errore negli ultimi giorni, il portiere serbo e il difensore ivoriano restano i due giocatori migliori di questo inizio stagione. Da Cagliari a Bruxelles. In 81 giorni, oltre ai sogni di un popolo, la Roma ha mandato in fumo pure una marea di milioni.
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