Andrea Stramaccioni è tornato in Italia. L'avventura iraniana all'Esteghlal di Teheran è finita nel peggiore dei modi, con il tecnico romano che ha lasciato la squadra a causa del mancato pagamento degli stipendi da parte del club (da contratto, per Stramaccioni, spettava un ingaggio di un milione e mezzo per due anni). Intervenuto a 'Il Messaggero', l'ex allenatore delle giovanili della Roma ha spiegato la sua decisione di lasciare la squadra, tornando anche sulla sua avventura giallorossa e alcuni ex 'compagni': "Sull'addio di Totti e De Rossi mi sanguina il cuore. Sono un classe ‘76 come Francesco e nei miei sei anni nelle giovanili giallorosse sono cresciuto accanto a lui, a Vito Scala, a Daniele. Dicono: normale ricambio generazionale. Rispondo: ok. Ma il cuore mi sanguina ugualmente. Certe cose poi le capiamo bene solo a Roma. Il lavoro di Bruno Conti era unico. So che è tornato. Forse qualcuno si è accorto di quanto valeva quando è andato via". Sull'addio all'Esteghlal e gli stipendi non pagati: "Non posso entrare nel dettaglio perché c'è un'inchiesta e ci sarà un processo: la Fifa ha giudicato sospeso il mio contratto, non potevo lavorare altrimenti avrei rischiato la squalifica".
news as roma
Stramaccioni torna in Italia: “L’addio di Totti e De Rossi mi fa sanguinare il cuore”
Il tecnico è rientrato in patria dopo i problemi con l'Esteghlal e ha parlato anche della sua avventura in giallorosso: "Bruno Conti unico, forse qualcuno si è accorto di quanto valeva quando è andato via"
© RIPRODUZIONE RISERVATA