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Stradiotto (capo Osservatorio): “Non mi sento schedata, sistema deciso per le persone perbene”

"Chi non ha da temere nulla, non ha motivo di sentirsi schedato. Ripeto: io non mi sento affatto schedata per le nuove misure decise all'Olimpico e che, se servirà, saranno estese in altri stadi italiani"

Redazione

"Io non mi sento affatto schedata!": parla il nuovo capo dell'Osservatorio del Viminale, la dottoressa Daniela Stradiotto, prima donna ad occuparsi del fenomeno-ultrà. La decisione del prefetto di Roma di dotare lo stadio Olimpico di un sistema di riconoscimento biometrico dei volti ha fatto e fa discutere.

"Questo sistema - spiega la Stradiotto a repubblica.it - è stato deciso per le persone perbene che non possono che esserne rassicurate, vista anche la minaccia terroristica. Chi non ha da temere nulla, non ha motivo di sentirsi schedato". Le telecamere ormai sono ovunque, all'estero più che in Italia. "E' vero, se a Londra ti fermi dieci minuti davanti ad una stazione del metro vengono subito ad identificarti. Ripeto: io non mi sento affatto schedata per le nuove misure decise all'Olimpico e che, se servirà, saranno estese in altri stadi italiani. E' una questione di onestà intellettuale: ricordiamoci cosa è succeso nei recenti attentati, purtroppo in giro ci sono tanti matti".

C'è chi teme che questa decisione possa allontanare ancora di più i tifosi dallo stadio di Roma. "Non è vero: è un dato di fatto che le famiglie non vanno più negli stadi ma io voglio riportarle, non certo allontanarle. Io non sono contro gli ultrà: per me la parola ultrà non va assolutamente associata a comportamenti non in linea con le leggi. Ma sono assolutamente contro i banditi, a loro non verrà data tregua".