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Stop alle parole, è ora di una nuova Roma

(di Mirko Porcari) – Come volevasi dimostrare: non c’è la Roma. In fondo, quest’anno, siamo stati abituati a paurosi passaggi a vuoto, veri e propri black out che, domenica dopo domenica, hanno estromesso la squadra giallorossa da ogni...

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(di Mirko Porcari) - Come volevasi dimostrare: non c’è la Roma. In fondo, quest’anno, siamo stati abituati a paurosi passaggi a vuoto, veri e propri black out che, domenica dopo domenica, hanno estromesso la squadra giallorossa da ogni competizione:

prima il vertice, poi la Champions League, infine la Coppa Italia ed il quarto posto, una debacle che costringe a tenersi stretti il sesto posto…

 

 

“PARLO IO” – Minaccia o promessa? Difficile capire cosa sia passato per la mente a Vincenzo Montella dopo lo scempio di ieri pomeriggio: squadra chiamata ad una prova d’appello e, neanche a dirlo, il fallimento è stato misero. In un campionato in cui i giallorossi sono stati a più riprese “aspettati” dalle dirette concorrenti, l’apporto del cambio di allenatore è stato minimo: da Ranieri all’aereoplanino è cambiato poco, una discesa che è diventata frana nel corso delle partite, segno di responsabilità da ricercare soprattutto tra i calciatori. L’ex attaccante, in un misto di ambizione e buona fede, ha accettato un incarico che si è rivelato più grande di lui: spogliatoio spaccato ( ad unirli ci ha pensato l'evento organizzato nel pomeriggio dallo sponsor Wind) , società assente (nonostante i tentativi di Montali) , mentre si avvicina la fine del campionato Montella manda segnali su scomode verità da dire, indifferentemente da una sua riconferma o meno. “Se resto, parlo”. Il dopo gara contro il Catania è un masticare amaro, oltre ogni alibi anche i calciatori hanno dovuto affrontare le spine della critica: Burdisso, guardando in faccia la realtà, ha lanciato l’ultimatum ai compagni più “distratti”. “Chi vuole rimanere alla Roma deve farlo con passione”. Ogni riferimento non è puramente casuale, a bocce ferme ci sarà modo di capire chi e come dovrà far parte del progetto futuro, intanto si sommano i “mea culpa” di marca giallorossa: anche Juan, riflettendo sul campionato (personale e non) ha voluto lanciare un messaggio alla tifoseria, consapevole dei disastri in serie vissuti nell’anno.

 

RIVOLUZIONE - L'aria è quella. Come si dice in gergo il gruppo è "arrivato", almeno stando alle prove del campo: gente senza stimoli, incapace di mostrare la grinta e la voglia che, spesso, ne hanno accompagnato le scorse annate. I tifosi sperano che la nuova proprietà possa muoversi in tal senso, se i propositi di rifondazione andranno a buon fine, la Roma potrà ritrovarsi vestita di una nuova "corazza" e di una filosofia a metà tra l'esperimento e l'innovazione: diversi sono i punti cardine da affrontare, questioni delicate per un progetto a lungo termine. La dirigenza, prima di tutto: dare compiti ed assegnare incarichi, smuovendo la sensazione di precarietà che attualmente si vive all'interno di Trigoria. Tra Baldini, Sabatini e Pradè, l'unico a parlare è Sensibile: in rampa di lancio con il Novara, non manca mai di far sapere la sua totale disponibilità per un'eventuale chiamata dalla capitale...Per il resto, solo congetture: ipotesi che spaziano dall'Inghilterra alla toscana e, per forze di cose si legano alla figura del prossimo allenatore. Vincenzo Montella vive di alti e bassi giornalistici, un giorno è confermato, l'altro è destinato all'addio: in mezzo si muovono le candidature dei vari Villas Boas (Delio Rossi è una provocazione più che una possibilità) e Ancelotti, con l'ex milanista sempre sibillino riguardo al suo futuro al Chelsea.

 

MERCATO - Si sente la necessità di un rinnovamento, quando si sente parlare di "ciclo chiuso" spesso si vuole sottolineare la difficoltà a trovare stimoli nuovi anno dopo anno. Ad oggi, la Roma, è questo: una ventina di calciatori impegnati a guardarsi intorno (fatte poche eccezioni, ovviamente) senza uno straccio di amore per i colori giallorossi. Sarebbe un'utopia, certo, pensare che tutti possano innamorarsi dell'ambiente e della città, è pur vero che se guardiamo (tanto per citarne una) alla gara di ieri contro il Catania, viene da chiedersi se di fondo non ci sia una mancanza di professionalità...Fine dei giochi, dunque, con cessioni e acquisti che fino ad ora sono solo immaginari: via un pezzo di cuore con Philippe Mexes, a seguire ci sono voci e indiscrezioni su tutti, nessuno escluso. Detto della mentalità che si dovrà costruire, un modus operandi basato sul rispetto verso i tifosi, il lavoro e ciò che rappresenta la squadra per la città, per forza di cose è necessario iniziare a muoversi per il mercato.

Ma chi deve muoversi? Bella domanda...Nel caos generale i meglio informati seguono le mosse di Walter Sabatini: mettendo a disposizione tutta la propria esperienza per ricostruire la Roma, l'ex diesse del Palermo ha incominciato a sondare i mercati di ogni continente. La "leggenda" vuole otto acquisti, un mix di giovani promesse e semi-campioni affermati: i nomi sono i soliti, da Lamela a Pastore, passando per Kijaer e Rolando, senza dimenticare i vari Buffon e Handanovic. In giornata, come capita sempre più spesso, hanno parlato i procuratori di diversi "obiettivi" giallorossi: Stefano Guberti, appena retrocesso con la Sampdoria, potrebbe trovare una nuova occasione nella Roma che verrà, un desiderio che non ha mai nascosto e che viene confermato dall'agente ai nostri microfoni. "Stefano è da sempre un pallino di Sabatini, sul suo futuro decideranno la Samp con i giallorossi." Meno precorribile la strada che porta a due gioielli carioca: Douglas Costa e Leandro Damiao rientrerebbero, per caratteristiche ed età, nel computo dei papabili rinforzi, ma la poca chiarezza nei ruoli dirigenziali è uno dei maggiori ostacoli ad eventuali trattative, così come ha rivelato Cesar Bettega, colui che cura gli interessi del centrocampista dello Shaktar Dontesk. "Nessun contatto con la Roma". Una frase che è ormai un vero e proprio tormentone...

 

FUTURO - Fatto in casa, come nella migliore tradizione romanista: si parla poco del settore giovanile e dei campioncini che annualmente escono fuori grazie al lavoro di allenatori come Stramaccioni e De Rossi. Caprari è l'esempio più recente: esordio in tutte le competizioni, è stato addirittura in ballottagio fino all'ultimo con Vucinic e Menez per una maglia da titolare contro il Catania (difficilmente avrebbe potuto fare peggio di chi è sceso in campo ). La fiducia che hanno riposto in lui sia Ranieri che Montella potrebbero valergli una riconferma ( "spero per lui in una grande carriera" le parole del suo agente) che sposerebbe in pieno l'idea di ringiovanimento voluta dal nuovo corso. Altro gioiello sotto i riflettori è Luca Antei, jolly difensivo classe '92 che può festeggiare la prima convocazione nella nazionale Under 19: "E' un traguardo meritato" le parole del suo procuratore, Danilo Caravello, ai microfoni di Forzaroma.info "l'ennesima dimostrazione che il lavoro della Roma con il settore giovanile è sempre ottimo". Giovani, sì, ma esempi per tutti...