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Stillitano: “Pallotta deve camminare con le scarpe dei tifosi. Con lo stadio tra le grandi d’Europa”

Parla il presentatore radiofonico e amico del presidente americano: "James è un competitivo, uno che pensa sempre al futuro. Lui e i romanisti devono venirsi incontro, il sogno è portare la Roma ai livelli di Real Madrid e Manchester United"

Redazione

Charlie Stillitano, presentatore radiofonico americano e presidente della Relevent Sportsè stato intervistato da Teleradiostereo. Ecco le sue parole.

Esiste una differenza nel calcio che hai portato in America? 

Prima di quello ho conosciuto il calcio durante il Mondiale nel ’94, c’erano Arrigo Sacchi, Matarrese e Ancelotti con me. Nel ’95 ho iniziato, abbiamo portato delle stelle in America e dopo ho creato una società con cui abbiamo portato le grandi squadra a giocare le torunée estive. Sono passati tanti anni, ormai sono vecchio.

Ormai le grandi squadre partecipano a questi ritiri in America… 

Non solo in America, adesso c’è la International Champions Cup. Siamo in Australia, Singapore, Cina. Adesso lavoriamo bene con le squadre europee.

I tifosi storici devono cambiare visione del calcio? 

Difficile da dire, qui in America posso dire che quando ho iniziato i tifosi erano del Sud America o immigrati italiani. Il nostro calcio era quello europeo, ricordo bene quando lo vedevo sulla Rai con mio papà. Si poteva vedere solo il calcio italiano, ma adesso è cambiato tutto. All’inizio tutti tifavano solo le grandi squadre, e le seconde squadre erano quelle del calcio americano. I più anziani sono ancora tifosi di calcio italiano, ma adesso tutti qui hanno cambiato e il calcio è cresciuto tanto. Anche la Premier League qua è cresciuta tanto, quando noi abbiamo iniziato queste amichevoli ricordo bene che nel 2002 c’è stata una partita tra Real Madrid e Roma. Capello era l’allenatore, i tifosi riempirono lo stadio, era diviso a metà. Le squadre più grandi ai tempi erano Juve, Milan ma anche il Manchester United. Adesso le squadra inglesi, spagnole e il Bayern Monaco hanno sorpassato il nostro calcio, sono un po’ triste.

Su Pallotta. 

Jim è intelligente. È un uomo competitivo, pensa sempre al futuro. È uno che va sempre avanti. È un uomo sportivo, cresciuto col basket americano. Direi una bugia se dicessi che era un amante del calcio da giovane, ma quando ha cominciato con la Roma mi ha chiesto 'Charlie, voglio conoscere grandi allenatori dai quali posso imparare qualcosa'.

Che sforzo dovrebbe fare un tifoso per capire il pensiero di Pallotta? Dovremmo sforzarci noi o lui di entrare nella nostra mentalità?

Lui ha bisogno di camminare un po' con le vostre scarpe. Non è una cosa semplice capire il calcio italiano. Per i tifosi è importante capire che le sue idee non sono male, lui è intelligente. Uno come Jim ha un'idea come questo stadio, che è fondamentale. Non possiamo essere competitivi con inglesi, tedeschi e spagnoli. Vuole mettere le tecnologie, creare entertainment, sono idee fondamentali. I tifosi devono pensare che lui ha idee importanti. Pallotta ha preso Monchi, Gandini e Baldissoni. I tifosi devono andare verso di lui e lui deve camminare con le scarpe dei tifosi.

Pallotta chiede consiglio a Ferguson?

Prima di tutto sono amici. Abbiamo fatto quest'incontro perché Jim vuole sapere come funziona il calcio e Ferguson non è un cattivo professore. Ora sono amici, siamo stati insieme a casa di Jim a Boston: Pallotta è un grande intenditore anche di vino. Ho chiamato Sir Alex, con cui vado sempre alle partite e gli ho chiesto di venire a Roma e lui mi ha detto così. Faremo un pranzo insieme, Ferguson è uno dei nostri ambasciatori dell'International Champions Cup insieme a Paolo Maldini, parleremo di vita, di calcio, di vino. Sono amici ormai.

Quanti anni ci vogliono per vedere la Roma ai livelli delle big d'Europa?

Il sogno di James Pallotta è che la Roma diventi uno dei club più grandi del mondo. Sono tifoso del calcio italiano, ma direi una bugia se dicessi che non si è sbagliato. Quest'anno sarà un anno brutto senza i mondiali, ma è il momento di crescere. Ci sono squadre grandissime che possono stare ai livelli del Real, Bayern, Manchester e una di queste è la Roma. È la più bella città del mondo nel più bel paese del mondo. Se i tifosi stanno con Jim e Jim sta con i tifosi, tutto è possibile.

Sull'International Champions Cup. 

Stiamo trattando con Gandini, siamo vicini all'annuncio. I romanisti saranno contenti. I soci di Pallotta? Ne ha di importanti e in gamba, ma Jim è un leader. La più grande barriera per il calcio italiano non è Jim, ma il Financial Fair Play. Con lo stadio la Roma può diventare una delle squadre più grandi al mondo.

Com'è visto come imprenditore in America?

Come aggressivo, uno che pensa sempre al futuro e uno onesto nel business. Tutti gli credono, ha fatto soldi per tante persone e ha una buonissima reputazione.