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Stadio Roma, scontro aperto tra i Comitati: “Scoperti uccelli protetti”

Stadio Roma, scontro aperto tra i Comitati: “Scoperti uccelli protetti” - immagine 1
Le parole della ricercatrice: "Con questo monitoraggio bioacustico passivo abbiamo rilevato un'elevata diversità ornitica, con 41 specie accertate e altre 15 da confermare"
Redazione

Flavia Sicuriello, ricercatrice di Scienze naturali, ha rilasciato delle dichiarazioni alla trasmissione Gli Inascoltabili di Radio Roma Sound, in merito a uno studio fatto insieme al collega Paolo Colangelo in merito a a una ricerca che ha rivelato la presenza di uccelli e pipistrelli protetti nella zona dove verrebbe costruito il nuovo stadio della Roma. Queste le sue dichiarazioni:  "A giugno per circa 14 giorni, tra il 12 e il 25, abbiamo registrato e rinvenuto tracce sonore di uccelli e pipistrelli nell'area di bosco a margine del quadrante interessato dal progetto del nuovo stadio della Roma a Pietralata. Con questo monitoraggio bioacustico passivo abbiamo rilevato un'elevata diversità ornitica, con 41 specie accertate e altre 15 da confermare. E sette di queste specie censite, come il picchio rosso o la balia dal collare, sono protette dalla normativa europea e hanno bisogno di boschi consolidati, non un'aiuola che può essere piantata a margine di un'infrastruttura. Un campanello d'allarme perché si facciano nuovi accertamenti prima di stravolgere il loro habitat naturale".  Lo studio è stato inserito in un fascicolo che domani, il Comitato Sì al parco, Sì all'Ospedale e no allo Stadio presenterà al Tribunale amministrativo del Lazio per chiedere che venga sospesa l'autorizzazione rilasciata dal Comune di Roma all'abbattimento di diversi alberi e che venga contestualmente dato incarico a un ente terzo per la verifica della consistenza e dell'importanza dell'Habitat presente sull'area. La ricercatrice ha poi proseguito: "Nell'area oltre ai suoni, abbiamo rinvenuto il buco del picchio rosso maggiore o tracce preliminari che rappresentano una base conoscitiva utile per orientare future azioni di pianificazione e conservazione. Sarebbe importante raccogliere più dati  per capire quali sono le specie di passaggio e quelle che nidificano nell'area. Nei prossimi mesi possiamo essere disponibili a uno studio più approfondito ai fini della questione sollevata dal comitato Sì Parco Sì Ospedale. L'area, è compresa tra il corridoio dell'Aniene e quello della A24, e potrebbe rappresentare un nodo importante per la biodiversità, come una tappa di passaggio tra questi corridoi e l'area ex Snia, distante solo 2,7 km in linea d'aria e già individuata come importante serbatoio di biodiversità urbana".

Attraverso un comunicato, il Comitato Pro Stadio Roma ha espresso il proprio punto di vista in merito al ricorso presentato dai comitati contrari al progetto, sul quale il TAR si pronuncerà domani. Ecco quanto scritto: "Stiamo assistendo all’ennesimo teatrino di chi, da anni, si oppone a tutto pur di lasciare Roma nel degrado. Prima erano le rane di Tor di Valle, poi i reperti archeologici, ora i pipistrelli di Pietralata. Ogni volta cambia la scusa, ma resta la stessa ossessione: fermare il cambiamento. Oggi si parla di un presunto 'bosco' per giustificare un ricorso che ha un solo obiettivo: bloccare un progetto da oltre un miliardo di euro capace di trasformare un’area abbandonata in un quartiere moderno, vivibile, pieno di servizi. E tutto questo per 26 alberi? Ventisei. Non 2600. È ridicolo. Ma il punto è un altro: chi grida all’allarme ambientale è lo stesso che – ironia della sorte – pretende di vivere proprio lì, in quelle stesse aree che ora vorrebbe “salvare” dalla presenza umana. Una contraddizione che smaschera la vera natura di questi ricorsi: pretesti politici, non difesa dell’ambiente. Nel frattempo, 20 persone sostenute da sigle politiche ormai scomparse continuano a ostacolare una grande opera pubblica voluta dalla stragrande maggioranza dei cittadini. E chi ci rimette sono sempre gli stessi: i romani che lavorano, pagano le tasse, vogliono una città europea, dinamica, degna del suo nome. Chi ha governato Roma negli ultimi anni l’ha tenuta ferma, impantanata tra veti e paure. Adesso basta. Il progetto dello stadio è stato discusso, modificato, approvato nelle sedi istituzionali. È ora di andare avanti. Come Comitato Pro Stadio Roma, l’unico realmente rappresentativo della volontà popolare, esortiamo le istituzioni a non piegarsi a questi ricatti mascherati da ambientalismo. Serve coraggio, e serve adesso. Roma non può più aspettare".