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Stadio Roma, Miccoli (PD): “Procedura Soprintendenza anomala e poco chiara”

Parla il deputato del Partito Democratico: "Perché a distanza di tre anni si prende questa iniziativa?"

Redazione

L’avvio di un ‘procedimento di dichiarazione di interesse culturale e di prescrizione di misure di tutela indiretta’ da parte della Soprintendenza Capitolina, per l’area dell’ex Ippodromo di Tor di Valle, rischia di bloccare definitivamente il progetto del nuovo stadio della A.S. Roma“. Parola di Marco Miccoli, deputato romano del Partito Democratico, intervenuto ai microfoni dell'agenzia Italpress.

Inoltre, vista la tempistica, appare una procedura anomala e poco chiara - prosegue il deputato -. Sin dall’inizio il progetto non ha avuto alcun parere negativo o preclusivo alla realizzazione, né dalla Soprintendenza né dagli altri soggetti o enti convocati nell’istruttoria della Conferenza dei Servizi. Nessun parere contrario sulla demolizione delle tribune dell’ex Ippodromo, identificate come strutture precarie, pericolanti ed in parte ricoperte da amianto, totalmente abbandonate da anni anche dalla stessa Soprintendenza che non ha mai avviato alcuna azione a tutela dell’area. Perché a distanza di tre anni si prende questa iniziativa? Il blocco dell’opera, oltre a privare la città dello Stadio, comporterebbe anche la mancata edificazione di strutture pubbliche e private per la messa in sicurezza del territorio circostante a rischio idrogeologico; inoltre verrebbe meno la riqualificazione di ampie zone verdi, il miglioramento della viabilità e del trasporto pubblico, nonché sarebbero cancellati di colpo circa 20mila posti di lavoro. Per tali motivi, attraverso una interrogazione, chiederò al Ministro dei Beni Culturali quali iniziative intenda intraprendere per un provvedimento che non sembra tutelare affatto i nostri beni culturali e architettonici, ma rischia solo di procurare evidenti danni all’interesse pubblico“.