L'iter dello Stadio della Roma continua, con la speranza di una chiusura definitiva di tutto il percorso entro il 2019. Un viaggio lunghissimo, partito dall'era Ignazio Marino: l'ex sindaco della capitale non mostra però molta fiducia in questo senso. "Spero che lo Stadio della Roma si faccia, ma non sono molto ottimista.Se fossi rimasto al governo di questa città in un mandato lo stadio sarebbe già stato inaugurato - ha detto ai microfoni di Radio Roma Capitale -. Ci sono state decisioni successive che hanno creato conflittualità e problemi anche dal punto di vista della giustizia. Spero che non venga sprecata un'occasione incredibile che creerebbe almeno 5mila posti di lavoro per l'avvio del cantiere ed un indotto economico rilevante per Roma".
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Stadio Roma, Marino: “Non sono molto ottimista. Con me sarebbe stato inaugurato in un mandato”
L'ex sindaco della capitale sul nuovo impianto giallorosso: "Spero che si faccia e che non venga sprecata questa possibilità"
Poi Marino riavvolge il nostrato agli inizi: "Noi trovammo un progetto disegnato con un grande interesse da parte degli imprenditori privati. Con l'aiuto determinante di Giovanni Caudo, professore di urbanistica a Roma Tre, noi chiedemmo al presidente della Roma di cambiare quel progetto, di investire centinaia di milioni di euro in opere pubbliche. Parliamo di metro, ponte carrabile e ponte pedonale sul Tevere, un grande parco attrezzato, il raddoppio della capacità di trasporto su ferro per portare il 60/70% degli spettatori allo stadio con mezzi pubblici. Tutto questo è stato cancellato dalla Raggi ed è stato detto che le opere pubbliche saranno a carico dei cittadini, nonostante la legge preveda il contrario. Resto stupito di come sia stato possibile cancellare una progettazione così puntigliosa. Tutto è stato abbandonato e quello che manca è proprio una visione della Capitale d'Italia. Ogni mattina viene lanciata una nuova idea e resta abbandonata dopo qualche tempo".
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