Cristina Grancio, consigliere capitolino DeMa (ex M5S) nel gruppo misto, è intervenuta a Te la do io Tokyo in onda su Centro Suono Sport. Ecco le sue parole sullo stadio della Roma: “Finalmente oggi tutti conoscono la verità: il parere diceva che si poteva dire di no senza incorrere in penali. L’ho detto per anni perché lo avevo letto, lo conoscevo, sapevo quello che c’era scritto. Doveva essere la politica a tirarlo fuori questo parere, non certo la Guardia di Finanza. La Raggi ha raccontato altro per anni nonostante sapesse benissimo la verità, una sorta di gatta morta. Vorrei sapere in questi anni con chi si è confrontata la Raggi, con Bonafede, con Fraccaro… oppure con coloro che oggi sono rinviati a giudizio, De Vito e Lanzalone? Questa è la domanda che adesso dovremmo porci. Nascondere questo documento è reato? Domanda lecita, ma non siamo noi a poter rispondere a questa domanda. Come cambia l’iter? Credo che a questo punto la maggioranza debba avere uno scatto d’orgoglio e porre il problema sul tavolo della sindaca. Di certo ora la storia che andavano raccontando delle conseguenze gravissime che ci sarebbero state di fronte al no allo stadio, atteggiamento scorrettissimo tra l’altro, non regge più".
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Stadio Roma, Grancio: “Si poteva dire no senza penali. Ora si presenti il problema alla Raggi”
La consigliera comunale: "La sindaca per anni ha raccontato altro nonostante sapesse la verità, una sorta di gatta morta..."
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