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Stadio Roma, Civita: “Siamo alle battute finali, priorità ai trasporti”

L'assessore alle Politiche del Territorio, alla Mobilità e ai Rifiuti: "Rimangono alcune criticità, che auspichiamo saranno definite nei prossimi mesi, specialmente per i trasporti pubblici e privati"

Redazione

L'iter per lo Stadio della Roma sta ormai volgendo finalmente al termine, con il sì definitivo arrivato poco tempo fa in conferenza dei servizi. Il sogno della società giallorossa si concretizzerà nei prossimi anni. Per parlare dell'argomento Michele Civita, assessore alle Politiche del Territorio, alla Mobilità e ai Rifiuti, è intervenuto ai microfoni di Centro Suono Sport.

Si comincia a scorgere lo stadio all’orizzonte?

Nessuno ha la palla di cristallo per vedere il futuro. Noi abbiamo completato i verbali della conferenza, e gli enti ci hanno risposto. Fra pochi giorni invieremo tutto il materiale al comune di Roma per la variante. Ci saranno 30 giorni poi per le discussioni da parte dei cittadini, dopodiché verrà presentato alla Consulta. Il Comune, per la variante del progetto, tornerà in Regione che sistemerà ogni altro tipo di autorizzazione. Lì sarà la fine dell’iter. Sembra complicato, ma nei prossimi mesi si farà con una certa sicurezza.

Prima pietra?

Non scommetterei nessuna fiches su alcuna data. Noi trasmetteremo tutto al Comune, poi loro ci rinvieranno tutto il progetto approvato dal consiglio comunale. Poi noi nel giro di pochi giorni approveremo il progetto. Quindi io al massimo mi posso impegnare sui tempi di cui siamo noi responsabili, poi se il Comune ci mette tanto tempo per rispondere alle valutazioni dei cittadini non dipende da noi. Però ripeto, ormai siamo alle battute finali. Sono quelle definitive, sono complesse, ma ormai si sta discutendo di questo progetto da due anni, quindi tutti gli uffici conoscono in merito. La possibilità della prima pietra è vicina, ma non so dire se sarà a maggio o a settembre.

Quindi dipende non dalla variante, ma anche dalle variabili…

Ci vogliono i tempi necessari per definire il progetto.

La variante ha cambiato molto il progetto…

Noi sul primo anno abbiamo discusso su un progetto approvato da Marino, poi la giunta Raggi lo ha voluto rivedere riducendo le cubature, così facendo si sono ridotti anche gli investimenti nelle infrastrutture. Non nego che rimangono alcune criticità, che auspichiamo saranno definite nei prossimi mesi, specialmente per i trasporti pubblici e privati. Ci auguriamo che il progetto abbia valenza positiva generale.

Metro B, via del Mare, Roma-Lido. Qual è la modifica più importante?

Il più importante è il trasporto pubblico. La sindaca Raggi ha posto l’obiettivo del 50% delle persone che vanno allo stadio con i mezzi pubblici, in particolare sul treno. Già esiste la fermata di Magliana, che dista 700 metri dal nuovo stadio. Con il nuovo ponte pedonale può essere ben collegato con la stazione. I treni sono nuovi con grandi capacità, ma bisognerà ora intervenire sulla Roma-Lido. Noi abbiamo avuto 180 milioni dal Governo per rinnovare la linea e già ci sono diversi cantieri aperti, anche se alcune ditte ora si sono fermate per i problemi di Atac. Ci auguriamo possano riprendere i lavori al più presto, sono problemi di carattere burocratico. E’ però nostra intenzione fare un bando per l’acquisto di nuovi treni per tutti i pendolari. Il programma per migliorare la Roma-Lido già c’è, ma abbiamo bisogno di ulteriori opere per garantire il flusso con il nuovo stadio: ad esempio una nuova fermata di Tor di Valle, e treni aggiuntivi che noi abbiamo già intenzione di comprare, e che possano aiutare il deflusso e l’afflusso dei tifosi. Questa è la priorità. In secondo luogo, se non riuscissimo ad arrivare al 50%, ci concentreremo sulle strade. Lo stadio ci permette di intervenire subito, ma la via del Mare deve essere inaugurata prima che apra lo stadio.

Questo iter è protetto da eventuali cambi di maggioranza?

Credo di si. L’iter è chiuso, anche se il 4 marzo la regione cambiasse colore. Certo, si potrebbe rallentare, ma anche noi quando siamo arrivati in regione abbiamo dato continuità a diversi progetti già aperti. Al 90% ci sarà continuità amministrativa, al di là delle convinzioni di chi arriverà. Un allungamento dei tempi potrebbe esserci, ma non drammatico. E poi parliamo solo del caso in cui ci fosse un cambio. Noi abbiamo sempre lavorato chiaramente, e includendo nel progetto tutte le parti.